Settimana politica
Va proprio tutto bene nella sanità umbra?
A leggere i rilievi della sezione umbra della Corte dei Conti non si direbbe. Per esempio si denuncia che la percentuale degli acquisti centralizzati (la “Centrale Regionale di Acquisto per la Sanità” risale al 2014) è rimasta sostanzialmente invariata, passando dal 49% del 2013 (235.432 migliaia di euro su un totale di 476.581) al 50% nel 2014. Per la Corte dei Conti i Collegi Sindacali delle Aziende sanitarie segnalano il ricorrente, reiterato utilizzo di proroghe contrattuali e scarsa tempestività nel rinnovo delle convenzioni con adozione di atti in sanatoria o ricorso a procedure di urgenza. Comportamenti che destano preoccupazione, spesso determinano sprechi, in ogni caso attuano condotte sospette di compiacenze che producono contenzioso e costituiscono fattori di rischio per la corruzione. Si registrano ancora discordanze tra le misure adottate per la riduzione della spesa per incarichi e consulenze e le informazioni trasmesse. La spesa farmaceutica ospedaliera ha evidenziato un superamento del limite del 3,5% del fondo sanitario regionale. Le ispezioni e i controlli disposti dalla Regione sulle strutture ricettive per la popolazione anziana beneficiarie di finanziamento/sovvenzione da parte della stessa e oggetto di rilievi dal NAS (Carabinieri) sono stati effettuati solamente dopo la segnalazione del predetto Nucleo. È pur vero che gli episodi di disattenzione per le condizioni di ospiti, anziani spesso malati, sono isolati. Pertanto si può dedurre che la Regione non provveda autonomamente a eseguire i dovuti controlli o che questi siano inadeguati. Inoltre, dagli atti prodotti non risulta effettuato, a seguito delle rilevate irregolarità, alcun recupero in termini monetari dei contributi erogati. L’analisi del patrimonio nelle Asl ha evidenziato: costi elevati per locazioni passive ed esigui proventi dalle locazioni attive e beni immobili non utilizzati per attività aziendali, alcuni dei quali inseriti nel Piano triennale del patrimonio da vendere. Si impone quindi un’attenta ricognizione del patrimonio immobiliare per individuare spazi utilizzabili in luogo di altri acquisti in locazione passiva.
Delegazione comunale per COOP
Seriana Mariani, Vincenzo Falasca, Michela Matarazzi ed Elio Graziosi (maggioranza), Stefania Filipponi ed Elisabetta Piccolotti (minoranza) sono i consiglieri delegati, insieme a tecnici comunali, a trattare con Giorgio Raggi per l’area ex-Zuccherificio. Il Sindaco parteciperà o no agli incontri? Da come aveva criticato in Consiglio comunale la lettera “intimidatoria” della COOP si direbbe di no: magari delegherà un assessore. Non disponibili: Roberto Ciancaleoni e Lorenzo Schiarea (maggioranza), Riccardo Meloni, Elisabetta Ugolinelli, Agostino Cetorelli e Fausto Savini (minoranza).
Una via per Rolando Buono
Lorenzo Schiarea (Movimento per Foligno) propone al Consiglio comunale di intitolare una via a Rolando Buono, tra i fondatori de “La Tenda” nel 1980. La mozione recita: “Cittadino folignate e dipendente comunale, si impegnò sempre nel sociale, in particolar modo verso quelle nuove generazioni che versavano in situazioni di difficoltà economica, di salute e familiare”. Buono, un convertito, aderì con la moglie Lola all’invito di don Decio Mattinati, parroco di San Feliciano, a occuparsi di minori con famiglie disagiate. Già il sindaco Manlio Marini impegnò l’amministrazione a intitolare una via o piazza a Rolando Buono.
Barberini: nel PD non c’è pluralismo
“Mi sono dimesso perché ho avuto la percezione di essere inutile, insignificante in una discussione già fatta e una decisione già presa. Non potevo dare solo il contributo notarile… Il passato ci deve aiutare, ma dobbiamo avere l’opportunità di costruire insieme”. Così Luca Barberini nella direzione regionale del Partito democratico, che doveva sciogliere i nodi della crisi della maggioranza regionale. La riunione, questi nodi non li ha sciolti del tutto. Sembra certo che il folignate non rientrerà in Giunta. Sembrerebbe appurato che i cinque consiglieri ex-Margherita (Brega, Smacchi, Porzi, Guasticchi + Barberini) continueranno a sostenere la presidente Marini, la quale si è scusata con i cittadini per questa crisi politica. Ora proprio lei dovrà ridistribuire le deleghe di Barberini, confermare le nomine in sanità e ridefinire il programma politico da ora in poi, a partire dalla scelta di una sola Asl e azienda ospedaliera.
GIANCARLO ANTONELLI