I giovani di Foligno sempre più verso la Gmg di Cracovia
La Pastorale Giovanile presenta l’evento ecumenico nella terra di Papa Giovanni Paolo II
Dal 26 al 31 luglio prossimi, sono almeno tre milioni i pellegrini attesi da tutto il mondo a Cracovia per la XXXI Giornata Mondiale della Gioventù. La macchina organizzativa ha già acceso i motori e l’attesa per l’incontro con Papa Francesco cresce. Michele Tufo e padre Andrea Martinelli, responsabili della Pastorale Giovanile, ci raccontano come si stanno preparando i giovani della nostra Diocesi prima di partire.
Padre Andrea, innanzitutto, che cosa è la Gmg?
La Gmg è una realtà di comunione e condivisione, non soltanto con la tua parrocchia. È un’occasione per entrare in contatto con altri giovani e vivere un’esperienza di comunità locale. La Gmg è bella proprio perché il gruppo che si forma per partire, unisce parrocchie, movimenti e istituti religiosi. È sì un cammino biblico, di crescita morale e spirituale, ma è anche un incontro tra le persone del luogo e chi ha fatto la storia della Chiesa.
Un incontro di popoli, Michele?
Sì, come Pastorale Giovanile stiamo, infatti, cercando di preparare un’esperienza anche nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, perché vogliamo che la Gmg sia pure l’occasione per conoscere un Paese nuovo, che molti magari ignorano e di cui, invece, ne apprenderanno la lingua, la cultura e il folklore.
Padre Andrea, cosa significa vivere una Gmg?
Significa uscire dalla propria parrocchia, scoprire quella realtà che si chiama diocesi e camminare insieme con essa. Un’esperienza così forte all’estero, come anche nella tua terra se accogli, è un’occasione grande per sperimentare e mettere davvero al centro Cristo.
Con una battuta, allora, perché un giovane dovrebbe partire per Cracovia?
Per scoprire come Cristo oggi cammina con altri giovani e toccarlo con mano, incontrando questi giovani attorno al nostro papa Francesco che ci vuole veramente bene e lo dimostra in tutti i momenti.
Michele, come ti auguri che i ragazzi di Foligno vivranno la Gmg?
Spero che l’accorgersi di non essere gli unici a credere in certi valori li spingano a essere se stessi. Mi auguro che al ritorno non si nascondano più davanti agli amici, ai compagni di scuola o ai colleghi di lavoro, ma diventino un bello stimolo per evangelizzare e vivere la Gmg nel quotidiano.
A novembre sei stato a Cracovia: come si sta preparando la Polonia?
L’esperienza con gli altri sette delegati della Pastorale Giovanile dell’Umbria, accompagnati dal Vescovo Boccardo, è stato un modo per instaurare i primi rapporti con la Polonia dove, appunto, vivremo intensamente la Gmg. Nella settimana del gemellaggio, dal 19 al 25 luglio, ci ospiterà la diocesi di Łowicz: è grande quanto l’Umbria intera! Ci aspettano le famiglie in cui saremo accolti e ci aspetta la Polonia tutta per ritrovare le radici della nostra fede.
Cracovia è la terra di Giovanni Paolo II.
Esatto e a Cracovia ci aspetta Giovanni Paolo II: vedremo da dove è partito il suo intuito per le Gmg, toccheremo i suoi luoghi e il tema forte della misericordia. Vivremo delle giornate proprio dedicate al perdono, alla condivisione e alla misericordia che culmineranno con la visita ai santuari di Czestochowa e della Divina Misericordia.
Padre Andrea, cosa ci dobbiamo aspettare dopo la Gmg?
Se uno vive una bella esperienza, la Gmg non sarà una parentesi di vita ma l’inizio (o il prosieguo) di un cammino di fede e di comunità. La Gmg ha senso perché fa fare esperienza di una Chiesa giovane e viva. Ci fa capire che i giovani attorno a Cristo ci sono ancora, anche se la nostra realtà magari è più flebile e fragile. D’altra parte, fatta l’esperienza di unità alla Gmg, si dovrebbe poi anche costruire unità nella propria realtà piccola.
Qual è la prossima tappa per prepararsi alla Gmg?
Sarà la veglia di San Feliciano: avremo tra noi suor Anna Nobili con i giovani di Holy Dance con cui collabora a Roma, e ci racconterà la sua conversione. Negli stessi giorni, avremo a Foligno i simboli della Gmg, il Crocifisso di San Damiano e la Madonna di Loreto che stanno percorrendo tutte le diocesi d’Italia.
Michele, che augurio fai, dunque, ai giovani che partiranno?
Mi auguro che i nostri ragazzi trovino misericordia nell’essere miseri di cuore e nel dare un servizio ai giovani in diocesi. La Gmg è un’occasione per fare il pieno, un invito speciale per chi è in ricerca e non sa quale obiettivo porsi nella vita: è un modo per partire da se stessi e mettersi poi al servizio degli altri.
ANNAMARIA BARTOLINI