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SATITRA CAUTELATIVA: Anche la Lorenzetti mette gli… Scarponi, “Vinceremo il Palio a fil di Spada”

L’ultimo suo grido di vittoria, come quintanara s’intende, fu quello del 1985, proprio l’anno dopo che aveva assunto l’incarico di prima donna sindaco della città. Rita Lorenzetti aveva appena 32 anni e vestiva gonna scozzese a portafoglio con tanto di spillone dorato e, quando faceva freddo, si nascondeva nell’Eskimo. A settembre però anche se dal loggiato del Comune leggeva il Bando (fu la prima e unica donna a farlo) il suo cuore batteva forte per lo Spada. E il sussulto forte lo ebbe in quel lontano 1985 quando l’indimenticabile Gianfranco Ricci, su Piccolo Fiore, portò, con una doppietta, il Palio in casa del suo amato rione. Due anni dopo la Rita passò a Montecitorio e da lì la sua carriera esplose in maniera fulgida. Ma se i suoi successi si inanellarono anno dopo anno, compreso quello di aver cercato di domare (?) il cavallo Di Pietro, nella sua Contrada si sono accumulati ‘nembi di polve’ nella stanza dei trofei. Ma da quando è ritornata al suo antico amore quintanaro dalle stanze dei bottoni nutre sempre la speranza che prima o poi quello straccio di Palio torni a casa. Lo scorso anno Chicchini sfiorò la vittoria per poco. Adesso, la Rita, grazie al suo Castellano, è riuscita finalmente anche lei a calzare gli… Scarponi. E ci pare già di vederla al Campo de li Giochi quando scenderà in campo il cavaliere dello Spada. E anche di sentirla, in cuor suo, urlare: “A pischè, facce scialà”.

ROBERTO DI MEO

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