Nel 750esimo della nascita di Dante
Dante è nato a Firenze nella primavera del 1265. A settecento anni dall’evento, le tante città che si fregiano di definirsi dantesche (tra queste spiccano senza dubbio la città natale, Verona e Ravenna) hanno già iniziato a festeggiarlo. Anche Foligno che, come è noto (o forse non appieno?), al Poeta è legata per avere dato alle stampe la prima edizione (Editio princeps) dell’opera sua maggiore nell’aprile del 1472, partecipa al ricordo. In città è attivo un “Comitato di coordinamento per lo Studio e la Promozione della Prima Edizione a stampa della Divina Commedia”, che proprio in primavera ha dato il via al programma delle celebrazioni: la mostra di libri artistici “La scrittura e l’immagine” in Palazzo Trinci (aprile-maggio), il ciclo di conferenze nell’ambito della Festa di Scienze e Filosofia (aprile), la Divina Commedia raccontata ai bambini dal prof. Guglielmo Tini (aprile), la consueta ristampa anastatica annuale dell’Editio princeps curata dall’editoriale Campi (l’artista scelto è stato quest’anno Sandro Chia). Passata l’estate, tornano gli appuntamenti danteschi.
Gli illustratori della commedia al CIAC
Ogni anno, a partire dal 2006, l’Editoriale Campi, ennesimo pezzo di storia cittadina trasferito altrove (dal 2010 ha la sede in un vecchio bachificio nella campagna di Spello), ha stampato una copia anastatica del Dante di Foligno in Folio, cioè una ristampa dell’edizione folignate della Divina Commedia dell’11 aprile 1472. Questa è stata ogni volta arricchita dall’illustrazione della copertina, del frontespizio e dei capolettera di ogni cantica per mano di un artista contemporaneo; prodotti dalla nota stamperia romana dei Fratelli Bulla, gli esemplari, a tiratura limitata, assurgono ora a valore artistico. Una mostra, la cui vernice è avvenuta sabato 29 agosto e che si protrarrà fino al 4 ottobre 2015, propone al Ciac queste illustrazioni, talvolta condotte ad acquaforte e litografia. Dieci artisti, uno per ogni anno di riedizione dal 2006: Omar Galliani, Ivan Theimer, Bruno Ceccobelli, Mimmo Paladino, Giuseppe Gallo, Enzo Cucchi, Piero Pizzi Cannella, Stefano Di Stasio (in foto), Marco Tirelli, Sandro Chia. L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Carifol, è stata fortemente voluta dal comitato dantesco.
In memoria di Letizia Gianformaggio
Letizia Gianformaggio (1944-2004), figlia di Angelo (caduto per la liberazione di Alfonsine quando lei era ancora piccola) e di Gabriella Fittaioli (il cui padre Italo è stato più volte sindaco di Foligno) è stata una docente di vasta fama di Filosofia del Diritto (alle università di Siena e Ferrara, tra le altre) e ha lasciato alla sua disciplina decine di pubblicazioni di grande valore. Etica, uguaglianza, lotta alla discriminazione sessuale e razziale, pacifismo sono solo alcuni temi a lei cari e che condivideva con la Casa dei Popoli di Foligno. L’associazione, attraverso una Lectura Dantis del figlio Lorenzo Bastida, accompagnata dal clarinetto di Mosè Chiavoni, l’ha ricordata martedì pomeriggio primo settembre, a Palazzo Trinci. Il canto scelto dal figlio Lorenzo (insegnante in una scuola italiana per stranieri in Firenze, attivista dell’Ican, coalizione mondiale per l’abolizione della armi nucleari, da due anni lettore di Dante nel complesso fiorentino di Santa Maria Maddalena dei Pazzi) è stato l’XI del Purgatorio: è quello in cui Dante incontra il miniatore Oderisi da Gubbio, superbo pentito e protagonista della condanna della vanagloria, tema centrale del racconto, che gli indica i cattivi esempi e velatamente gli profetizza le sofferenze dell’esilio. Proprio la forzata lontananza da casa, argomento quanto mai attuale, ha giustificato il legame dell’iniziativa con la Casa dei Popoli. L’incontro era infatti ad offerta libera e il ricavato andrà ora ad attività rivolte ai rifugiati e richiedenti asilo non inclusi in progetti di accoglienza.
MAURIZIO COCCIA