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Satira Cautelativa: La ricetta dell’opposizione, Prosciutto e… Meloni

Nel famoso film di Francesco Nuti, Caruso Pascoski, il grande attore, in uno splendido passaggio, disserta: la mortadella è comunista, il salame socialista, il prosciutto è democristiano, la coppa… liberale, le salcicce repubblicane e il prosciutto cotto è fascista! Fermo restando che ormai liberali e repubblicani fanno parte della storia e che i fascisti lavorano ancora sottotraccia, si potrebbe applicare la prima parte della riflessione ‘Nutiana’ ai gruppi di minoranza in Comune. Escludendo la mortadella che si sa, con Romano Prodi, è rimasta simbolo doc, prima dei comunisti, poi dell’Ulivo e ora del Piddì. Nella lunga ed estenuante battaglia della crisi comunale, la sora Filippa, che aveva tentato di scalare il Torrino senza riuscirci e che aveva assunto la leadership della ‘salumeria’, è stata estromessa, con un bel ‘taglio’ alla norcina. I suoi partner hanno alzato la testa e zac le hanno presentato un bel piatto di prosciutto e affettati misti con profumate fette di Meloni accusandola di aver cambiato sponda. La reazione è stata veloce e piccante. La Filippa ha rimandato indietro l’antipasto, ritenuto indigesto, e ha detto che loro non sono capaci nemmeno di servire un menu decente. E riflettendo sulla sua precedente scelta della ‘salumeria’ sembra che ora ascolti ripetutamente la famosa canzone di Renato Carosone che nel refrain dice: Se o’ Mellone è uscito bianco mo’ cu chi t’a vuo’ piglià?

ROBERTO DE MEO

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