Evitiamo uno Zuccherificio 2.0
Quale futuro per l’area del Vecchio Ospedale? Abbiamo incontrato Guarino e Belmonte
Nella storia recente della città di Foligno la questione Zuccherificio rappresenta una delle parentesi più buie nella gestione (e riqualificazione) delle potenziali risorse urbane. Una grandinata di critiche ha investito l’amministrazione comunale, accusata di essere inspiegabilmente e politicamente immobile di fronte ad un progetto mai decollato. La risultante? Lo scorso anno Coop Centro Italia, proprietaria dell’area dell’ex-Zuccherificio, ha deciso di vendere.
Quale ragione dietro questo preambolo? Rinfreschiamoci per un attimo la memoria. Tre settimane fa Marco Guarino, vicepresidente dell’associazione “Vivere Il Centro Storico di Foligno”, con una lettera aperta al sindaco Mismetti aveva sollevato un’altra situazione a rischio: il degrado della zona del Vecchio Ospedale. Nella missiva venivano individuate e descritte le criticità di un’area che appare abbandonata a se stessa: la vecchia struttura ingabbiata da impalcature e paratie di legno, una gru inutilizzata che domina un cantiere abbandonato all’incuria e divenuto deposito di materiali da costruzione e, infine, il dissesto del manto stradale. La risposta altamente concisa del sindaco Mismetti è sintetizzabile in poche parole: “Non credo che si possa parlare di degrado urbano in un’area del centro storico riqualificata recentemente e dove oggi sorge una struttura d’eccellenza quale la clinica Santo Stefano, affiancata dai Servizi Ambulatoriali Distrettuali”. Una querelle che ancora una volta ci ricorda quanto il dibattito politico e civile abbia la necessità di riabbracciare il terreno del dialogo, abbandonando quello – peraltro improduttivo – dello scontro.
Ne è sicuro lo stesso Marco Guarino, che abbiamo incontrato per un sopralluogo nella zona dell’ex Ospedale: “Ci tengo a sottolineare che la mia non era affatto un’invettiva contro l’attuale amministrazione comunale, bensì la richiesta di una presa in carico del problema che è sotto l’occhio di tutti. Da buon cittadino ho il dovere di denunciare situazioni che possano ledere il pubblico interesse e il decoro urbano della nostra città. Non c’era nessun intento polemico – ribadisce Guarino -: soltanto la volontà di avere risposte concrete”.
Alla luce dei grandi progressi compiuti nella riqualificazione del centro storico, è quanto meno discutibile il disinteresse per una zona che andrebbe invece – al pari delle altre – valorizzata e sottratta alla mano pesante dell’incuria. Ne è cosciente l’assessore Emiliano Belmonte: “Confido nel buonsenso del consorzio Koinon (proprietario dell’immobile ndr), che all’interno del cantiere ha una responsabilità diretta. L’area con l’arrivo del centro sanitario si è riqualificata e, come amministrazione, abbiamo in cantiere nuovi interventi di videosorveglianza e parcheggi. Come uffici – conclude Belmonte – monitoreremo la situazione giorno dopo giorno”.
Accendere i riflettori sulle questioni di pubblica necessità significa riavviare un dibattito civile e garbato che possa tradursi in azioni che migliorino la nostra realtà cittadina.
GIOVANNI BARTOCCI