Il Giotti ha fatto tredici!
Vince Gubbini. Luca Innocenzi cestina una vittoria ipotecata. Quinto successo personale per l’Animoso
Dopo mesi di schermaglie dialettiche, accuse, veleni, polemiche, neanche troppo velate, legate al rinnovo delle cariche dell’Ente Giostra, è arrivato finalmente giugno e con esso la Quintana ha restituito voce all’inappellabile giudizio del dio Marte: “il più bravo tra i bravi de’ cavalieri in campo” si è rivelato ancora una volta Massimo Gubbini del rione Giotti, al suo quinto alloro personale. Un successo di assoluto spessore, se consideriamo le statistiche recenti: 5 vittorie nelle ultime 10 edizioni. Scavando più in profondità, si evidenzia un’altra inconfutabile verità: dal settembre del 2009, a contendersi il lauro cinto, sono stati sempre ed esclusivamente tre cavalieri: Scarponi, Gubbini e Innocenzi. Una frattura sempre più profonda, che con il passar del tempo appare insanabile. Questo dato dovrebbe far riflettere soprattutto chi da sempre si trova contrario ad ogni forma di rivoluzione tecnica: siamo convinti che la “tratta” dei cavalli restituirebbe più equilibrio e spettacolarità alla manifestazione, riducendo al tempo stesso gli oneri di gestione. Ma tant’è. Tornando alla tenzone di sabato, va sottolineato come la vittoria dell’Animoso, dopo la prematura uscita di scena di Scarponi (Croce Bianca) alla prima tornata, sia stata agevolata dalla clamorosa occasione gettata alle ortiche dal Contrastanga e da Luca Innocenzi, in sella a Guitto. Presentatosi in pista nella tornata conclusiva con 84 centesimi di vantaggio, ha mancato incredibilmente il primo anello e, deconcentrato dalla certezza di aver visto sfumare la vittoria, ha sbagliato poi anche il terzo bersaglio. Nulla toglie, questo, ai meriti di Gubbini, che ha saputo gestire con personalità, tecnica ed esperienza le difficoltà incontrate nelle prime due tornate, quando un approccio un po’ scomposto del suo Lord Colossus in pista ha rischiato di vanificare tutto. Con quello di giugno, sono 13 i palii finiti nella bacheca di p.zza Faloci Pulignani (di cui 9 nei soli anni 2000, più di tutti quanti). Nella “giostra degli altri”, si sono alternate conferme e sorprese: alla disastrosa, l’ennesima, carriera del rione Badia (fuori alla prima tornata con 2 bandierine abbattute e 2 anelli mancati) e alle deludenti prestazioni di Ammanniti, Spada e Pugilli (tutti fuori alla seconda tornata), ha fatto da contraltare la sorprendente prova di due esordienti: il “generoso” faentino Marco Diafaldi, de La Mora, giunto quarto, e, ancor più, il “pertinace” Riccardo Raponi del Cassero, cavaliere appena ventenne di promettente avvenire, giunto terzo. Ottima anche la tenzone di Lorenzo Paci, portacolori del rione Morlupo, che in sella al debuttante Lanunio si è fatto apprezzare per la regolarità in pista e la precisione sotto la statua del dio Marte.
ALESSANDRO BUFFI PROIETTI