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Ernesto alle ACLI di Foligno

Ernesto CelestiA Foligno dire Ernesto Celesti è come dire patronato ACLI. L’esperienza di Ernesto in ACLI nasce con la partecipazione, appena dopo il diploma, ad un corso di formazione a Bovara tenuto dall’allora direttore provinciale di Perugia Giuseppe Pennacchi, il quale chiama Celesti poco tempo dopo (1976-1977) a collaborare alla redazione della denuncia dei redditi. Per circa dieci anni lavora come volontario e viene assunto nel 1988. Inizia così ad operare stabilmente il Patronato ACLI di Foligno, dovuto soprattutto all’impegno di Antonio Ferranti, a quel tempo sindacalista Cisl e responsabile della pastorale diocesana del lavoro.
A Foligno l’Associazione Cattolica Lavoratori Italiani ha una storia antica. Diffusa anche in circoli ricreativi parrocchiali, viene sostenuta da sacerdoti come don Pietro Arcangeli, don Angelo Lanna e don Oderisio Capoccia, ultimo assistente spirituale dell’Associazione. Ernesto Celesti è il protagonista principale del salto di qualità e della definitiva affermazione del patronato ACLI, la cui attività negli anni si è evoluta: oggi il patronato è anche CAF (Centro Assistenza Fiscale); svolge servizi colf e badanti, assistenza alla famiglia, servizi immigrati. Ernesto ricorda – e chi lo ha conosciuto lo può confermare – che ha dovuto sopportare difficoltà e scontrarsi con chi non credeva che a Foligno si potesse impiantare un simile ufficio, che è stato il primo in Umbria. Ci sono volute la sua tenacia e caparbietà per superare ostacoli e accettare compensi non certo elevati. Per esempio, sin dal 1984, Celesti avvia pressoché da volontario il servizio assistenza fiscale. Ottiene importanti risultati e allora gli scettici si convincono della necessità di avviare un servizio di patronato continuativo. Oggi il patronato è in Piazza Branducci in locali della Diocesi, ma la prima storica sede ACLI cittadina fu al San Carlo, poi nel Palazzo delle Canoniche, quindi nei locali della parrocchia di San Feliciano e nel palazzo dell’Istituto Palestini in Piazza Branducci, abbandonato per i danni del terremoto. Il patronato tratta circa 1.000 pratiche l’anno che ottengono i finanziamenti dello Stato; compila moltissime denunce dei redditi. Altre 1.000 sono le pratiche annuali per le pensioni, ieri soprattutto quelle di vecchiaia, oggi riguardanti specialmente quelle di anzianità di servizio. Novità dell’ultimo periodo sono le pratiche di disoccupazione e mobilità, con una media di un paio al giorno. In aumento anche le pratiche di invalidità per infortunio sul lavoro. Dopo quasi quarant’anni di impegno, Ernesto Celesti ricorda tutte le volte che si recava nei circoli frazionali e cittadini: Assisi, Rivotorto, Torchiagina, Fossato di Vico, Trevi, Spoleto, ma anche nelle fabbriche e nei paesi terremotati. Spesso le persone lo raggiungevano, e lo raggiungono, nella sua abitazione per avviare pratiche, per un consiglio, per commissionare un servizio. Notaio, consigliere, consulente, operatore sociale, Ernesto è tutto questo e molto altro ancora, perché sa prendere a cuore i tanti problemi degli altri.

GIANCARLO ANTONELLI

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