Abbiamo il Presidente
È stato molto più facile eleggere il Presidente della Repubblica che quello della Quintana. La stampa ne ha parlato per mesi, ma il cittadino ha faticato a comprendere e, per essere la Quintana la principale manifestazione storico-culturale della città, qualche dubbio gli è rimasto su quale fosse il motivo reale del contendere e della frattura netta tra i dieci rioni. Essendo in ballo la rielezione di un Presidente di lungo corso, ci sarebbe voluto più coraggio e spiegare, a chiare note, le ragioni a favore e quelle contrarie. Poteva essere, questa, l’occasione per un ripensamento del ruolo della Quintana per la città e di un rilancio del suo valore. Ma quel che è stato è stato, ora il Presidente Domenico Metelli ha ottenuto la rielezione e la città – inclusa la Gazzetta di Foligno – lo sostiene, facendogli tanti auguri di buon lavoro. È opportuno però che si diano risposte, il più possibile condivise ed efficaci, a quelli che ci sembra siano stati i punti caldi del confronto, rimasti sotto traccia, e le molteplici attese non sempre convergenti dei cittadini. Varrebbe la pena, ad esempio, pubblicare i bilanci dell’Ente Giostra e quelli dei Rioni. Conoscerli non è cosa facile, nemmeno per la Gazzetta che due anni fa titolò: Al 31 dicembre 2012 l’Ente Giostra ha due milioni e 300 mila euro di debiti a breve, medio e soprattutto a lungo termine, pur con un patrimonio immobiliare di due milioni. Forse gli ultimi risultati dei conti non sempre sono stati pari alle attese, o le spese sono andate un po’ al di sopra delle possibilità e dei risultati: se così è, non è male fare chiarezza. C’è poi da migliorare l’immagine della Quintana oltre i confini locali, qualificare di più il profilo culturale delle manifestazioni, verificare le ricadute economiche di un evento che tocca diversi mesi dell’anno. Anche altre questioni delicate meritano più attenzione, perché nelle settimane della Quintana è molto piacevole andare a Foligno, soprattutto di sera, ma un po’ meno viverci, soprattutto di notte. Bella è la città per i colori e i sapori, un po’ meno per i rumori e gli “odori”. E poi c’è la questione dei ragazzi, verso i quali la Quintana offre validissime possibilità di socializzazione e d’impegno insieme, però, ad altre occasioni meno positive che richiedono maggiore attenzione educativa da parte dei responsabili dei rioni. La Quintana è anche arte, cultura, storia, musica, spettacolo: tanti modi per coinvolgere i giovani, le scuole, l’associazionismo giovanile e non solo. Non è buon segno se, alla parola “Quintana”, il pensiero dei cittadini, per libera associazione, corre subito e soprattutto al mondo delle taverne. Foligno – ed è una fortuna per questi tempi, anche rispetto ad altre città dell’Umbria – sa già riempire alcune sue vie e piazze di tavolinetti con piatti e bicchieri: è utopia chiedere alla Quintana di fare (anche) molto di più e di diverso? Foligno come città della Quintana potrebbe essere più coinvolta, magari a partire dal Comune che ha voluto la Quintana nel suo Statuto, per delineare il futuro della manifestazione, senza caricare il solo Presidente rieletto di improbabili effetti taumaturgici.
ANTONIO NIZZI