Movida Foligno

Centro storico, dalla morte alla …movida

Movida FolignoIl centro storico di Foligno (una volta deserto e desertificato) è tornato a nuova vita, anzi, si è dato alla …movida. Termine con il quale s’intende “quella particolare situazione di animazione, divertimento e vita notturna giovanile all’interno di una città”. Il cuore della città è infatti tornato a battere, a riaccendersi, in qualche caso, inutile negarlo, persino ad infiammarsi. I cosiddetti ‘localini’ spuntati lungo l’asse Palazzo Trinci – Auditorium San Domenico – Orti Orfini, hanno creato ed alimentato un fenomeno del tutto nuovo e per certi versi imprevisto. Attirando centinaia e centinaia di giovani e giovanissimi nelle enoteche e nelle osterie, nelle paninerie e nelle pizzerie, nei ristoranti e nelle locande di nicchia. Dal sushi alle lumache, dalla chianina ai piatti vegani, dalle birre australiane ai vini locali: ce n’è davvero, è il caso di dirlo, per tutti i gusti. A creare problemi infatti, non è tanto la movida, ma come questa viene gestita o, verrebbe da dire, non gestita, da chi di competenza. Mettere insieme centinaia di ragazzi in un’area tutto sommato limitata, con alcolici di ogni sorta, spesso anche a buon mercato, qualche problema lo crea. Ed ecco che i residenti alzano le barricate: contro l’inquinamento acustico, gli atti vandalici, la sporcizia, il degrado notturno dei luoghi, la sosta e la viabilità selvaggia, e soprattutto, la cronica carenza di controlli che è concausa di tutto ciò e d’altra parte, non riesce a garantire un adeguato livello di sicurezza. Il clima, in alcuni casi è esasperato e mina le basi di una pacifica convivenza, tanto da sfociare in denunce, esposti e segnalazioni alle forze dell’ordine, agli uffici comunali, alla Asl come all’Arpa. Come tutelare le attività ed i posti di lavoro, garantendo vita e divertimento in centro storico, assicurando al tempo stesso il sacrosanto diritto al riposo e alla sicurezza di chi vive entro le mura? L’amministrazione comunale vorrebbe arrivare alla stipula di un vero e proprio ‘Patto di convivenza urbana’, incontrando in appositi ‘focus group’ i residenti, gli operatori, i giovani fruitori e le forze dell’ordine. A coordinare il progetto, Lucia Coco, consultrice del sindaco per la Qualità della Vita. Il primo incontro con i residenti ha già portato all’approvazione di tre richieste concrete: impegno da parte dell’amministrazione comunale ad attivarsi in maniera concreta per garantire il rispetto delle regole, per assicurare, attraverso specifici controlli, sicurezza pubblica e diritto al riposo; riduzione dell’orario di apertura; verifica e richiesta di adeguati servizi igienici sia all’interno che all’esterno degli esercizi. Primi punti d’incontro o di ‘scontro’? In ogni modo, un percorso è stato avviato.

CLAUDIO BIANCHINI

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