La notte bianca del Liceo Frezzi-Beata Angela
Il Liceo Classico “Federico Frezzi-Beata Angela” ha aderito, unico in Umbria insieme al “Mazzatinti” di Gubbio, alla Prima Notte Bianca dei licei classici italiani. L’iniziativa è nata da un’idea di Rocco Schembra, professore di Latino e Greco del Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale (una scuola che in Sicilia è un’istituzione), con lo scopo di chiamare a raccolta tutti gli istituti italiani che intendano promuovere in chiave contemporanea i principi della classicità: «In una società in cui i valori tradizionali sono messi a repentaglio – ha sottolineato nei giorni scorsi Elisa Colella, la Dirigente del liceo acese – abbiamo bisogno di aprire la nostra mente, di fare i conti con la storia. E soltanto attraverso una cultura umanistica possiamo riuscirci». Ha risposto un centinaio di licei, tra cui, come si accennava, quello di Foligno: giunto l’invito dalla Sicilia, il Dirigente Giorgio Garofalo ha divulgato la notizia ai docenti, che con gli allievi, in poco tempo e con energie ben spese, hanno offerto una serata frizzante e piacevole, aperta alla città e che ha richiamato nelle sale del Liceo delle Scienze Umane in Viale Marconi anche ex-studenti ed exinsegnanti. Dopo la visita alle aule-laboratorio dell’ex-convento domenicano, gli intervenuti hanno potuto assistere al bel concerto dell’Ensemble Musicale Barocco, l’orchestra del “Frezzi” diretta dal Maestro Filippo Salemmi e che a breve porterà il nome del liceo folignate negli Stati Uniti, esibendosi alla Carroll University, in Wisconsin. È seguita una Lectura Dantis a cura del Prof. Guglielmo Tini, con gli allievi e gli ex-allievi che hanno recitato quattro canti della Divina Commedia, facendo apprezzare al pubblico le figure di Paolo e Francesca (V Inf.), di Farinata degli Uberti (X Inf.), di Ulisse (XXVI Inf.) e di Ugolino (XXXIII Inf.). Stupenda, quindi, l’interpretazione canora che l’allieva Angelica ha dato dell’Hallelujah di Alexandra Burke. A seguire, poesia dal mondo greco e da quello romano, con gli alunni del Classico che hanno letto e commentato l’Inno a Venere dal Proemio del De Rerum Natura di Lucrezio, il V Carme del Canzoniere di Catullo, brani dall’Ifigenia in Aulide e dalla Medea di Euripide, un’ode di Orazio (l’Aurea mediocritas) e due di Saffo. La serata, moderata dal Prof. Claudio Stella, ha avuto la sua degna conclusione con la lettura da parte di Claudio Pesaresi di un brano dal Quadriregio di Federico Frezzi: proprio il poeta eponimo del liceo, proprio nel luogo in cui probabilmente il poema fu composto.
MAURIZIO COCCIA