Nidi d’infanzia, sempre meno bambini accolti
L’assessore Rita Barbetti: “Occorre intervenire”. E garantisce che l’asilo di Vescia riaprirà
Le pubblicazioni dell’Istat in merito ai servizi per l’infanzia sono veramente interessanti: in Danimarca, in Svezia ed in Islanda il servizio asili nido copre il 50% dei bambini di età inferiore ai tre anni; tra il 25% e il 50% sono i dati della Finlandia, dei Paesi Bassi, della Francia, della Slovenia, del Belgio, del Portogallo e del Regno Unito; tra il 10% e il 25% si colloca l’Italia insieme alla Lituania, alla Spagna, all’Irlanda, all’Austria, all’Ungheria e alla Germania. Mi trovo a colloquio con il vice sindaco Rita Barbetti, assessore alla cultura, scuola e alta formazione, per fare un po’ di chiarezza sulla situazione nidi a Foligno.
Strasburgo prevede che il 33% dei bambini aventi diritto (nella fascia di età 0-2 anni) trovi posto in una struttura pubblica. In Italia siamo al 13,5%, al centro al 17,5%, a Foligno al 9,10%. A cosa è dovuta questa grande differenza?
Abbiamo 6 nidi pubblici e due dati in gestione (Borroni e Colibrì), la situazione pregressa non la conosco dettagliatamente, sicuramente sono mancati investimenti. Io da cittadina credo che una società civile abbia bisogno di servizi alla persona, sanità e scuola. Per realizzare una vera parità dei diritti tra uomo e donna non occorrono le quote rosa, che ritengo essere una cura tardiva del problema, ma strutture come i nidi che permettono alla donna di lavorare; altrimenti si avrebbe una parità solo teorica e la donna ne uscirebbe sempre penalizzata.
A partire dall’anno scolastico 2010-2011, si è avuto un decremento pari al 30,80% dei bambini accolti negli asili nido comunali a cui è corrisposto, nel medesimo periodo, un decremento delle nascite del 7,52%. Il Comune come pensa di intervenire per aiutare le famiglie di Foligno?
Questa cosa è terribile; occorre intervenire, rafforzare l’organico, non sono stati più fatti bandi di assunzione, ma questa è la mia battaglia come assessore appena nominato.
Nel 2014-2015 il Comune ha accolto il 55,08% delle domande pervenute. È possibile conoscere la composizione di questa percentuale? Essendo tra l’alto un ottimo servizio non ritiene necessario fornire la nostra città di nuove sedi, assumendo nuovi insegnanti e accontentando un numero maggiore di famiglie?
Dei 141 bambini iscritti nell’anno in corso 15 sono stranieri, gli altri sono tutti di Foligno.
Nell’anno2003/2004 e negli anni 2005/2006-2006/2007 ho usufruito del servizio degli asili “Mille Colori” per il mio primo figlio e delle “Nuvole” per la mia secondogenita. Posso garantire circa la professionalità delle insegnanti e delle strutture in genere, entrambe dotate di cucine e di cuoche efficienti e competenti; tra l’altro i miei erano figli con intolleranze alimentari a cui veniva reso un servizio mensa ogni giorno personalizzato e concordato con il genitore. Oggi le strutture non sono più dotate di cuoche interne in quanto il servizio è stato appaltato alla Dinamica. Perché?
È stata fatta questa scelta con decorrenza 01/01/2014 in quanto le cuoche del nido sono passate alla cucina centrale per le materne. Il problema è che non abbiamo personale.
Le insegnanti nel 2010/2011 erano 34, oggi sono 25. Quale scelta politica è stata effettuata dal Comune di Foligno? A cosa si può attribuire tale decremento?
Le insegnanti in pensione o che hanno vinto altri concorsi non sono state rimpiazzate per motivi economici.
Tale situazione ha dato spazio a molte iniziative private. Che cosa ne pensa?
I controlli di qualità, di tipo sanitario, delle regole in generale, delle strutture, nel pubblico sono molto più severi che nel privato. Il privato si modella sul pubblico; il personale del nostro ufficio scuola ha preparato in parte anche quello del privato, c’è in parte collaborazione.
Come il Comune potrebbe intervenire? Quanto lei, che è un’insegnante formata e sensibile di fronte a questo problema, potrebbe cambiare la situazione attuale?
Il pensiero che la scuola sia il fiore all’occhiello non è per tutti così; io sono arrivata ora, siamo 7 assessori tutti con i propri progetti, il problema è di bilancio. I finanziamenti sono diminuiti progressivamente, ci sono forti esigenze dello stato sociale (disoccupati, assistenza domiciliare), la manutenzione delle strade e degli edifici pubblici, alcuni investimenti strutturali erano legati alla ricostruzione post-terremoto, non si poteva dare altra destinazione ai fondi.
L’asilo nido di Vescia verrà riaperto? I residenti sono preoccupati, si vocifera che non verrà riaperto tanto che è stata fatta anche una petizione.
L’asilo di Vescia deve essere ristrutturato e riaprirà; le lentezze burocratiche, gli appalti, hanno rallentato l’inizio dei lavori. Anche recentemente ho sollecitato l’avanzamento dei lavori, i soldi ci sono, sono stati stanziati in bilancio. Non sono iniziati solo per motivazioni tecnico-burocratiche; entro il 31 dicembre, come avevamo promesso, non ci si riuscirà ma io auspico quanto prima.
Quindi, né questo né altri asili chiuderanno a Foligno?
Io sono assolutamente contraria e lotterò con tutte le mie forze perché ciò non avvenga, i fondi non ci sono ma la mia volontà è ferma. Queste sono le mie idee che spesso cozzano con una realtà assolutamente penalizzante.
Quale impronta vorrebbe lasciare della sua gestione?
Innanzitutto la disponibilità al dialogo con la cittadinanza, parlare con tutti. Come assessore all’istruzione riunisco i presidi e sono presente quando mi chiamano perché le Istituzioni devono essere sempre presenti. Come assessore alla cultura, ci sono per condividere progetti comuni per la città insieme alle tante associazioni di Foligno perché la nostra città possa diventare meta di viaggi e non semplice tappa di transito.
PAOLA POMPEI