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Come il piccolo possa cavarsela nel mondo di oggi…

A Spello la seconda edizione di Oleide ha concluso una serie di eventi e dibattiti sull’olio e la piccola impresa

Oleide 2014Si è conclusa a Spello lo scorso fine settimana la II edizione di Oleide, manifestazione promossa dalla BCC di Spello e Bettona che, partendo dall’olio e dalla coltura dell’olivo, ha consentito di spaziare su diversi argomenti inerenti all’economia locale e nazionale, nel più ampio quadro europeo. Oltre a proporre ai visitatori un laboratorio del gusto, la Disfida della bruschetta (gara culinaria a base di olio), l’Osteria diffusa nei ristoranti della città e una mostra mercato delle tipicità (con nove banche di credito cooperativo italiane che hanno partecipato attivamente, portando aziende e prodotti tipici del loro territorio), Oleide ha fornito anche interessanti spunti di riflessione, come i convegni di venerdì 14 e sabato 15 novembre. Nella Sala dell’Editto del Palazzo Comunale, esperti del settore creditizio, economico ed agricolo hanno discusso su quali opportunità concrete abbiano nel mercato di oggi gli olivicoltori; e più in generale come una piccola azienda, un piccolo comune, una piccola regione, una piccola banca possano sopravvivere in un contesto globale che pare dare spazio solo alle multinazionali e a alle oligarchie. La risposta che ne è scaturita è la necessità di unire le forze, superare i campanilismi, fare rete: una piccola azienda, come può essere un frantoio da olio o un produttore di oliva o ancora, mutatis mutandis, una banca di credito cooperativo, ha un futuro – sostiene Roberto Mazzotti, Direttore generale di Iccrea Holding – se fa parte di una rete, e l’esempio della Germania lo dimostra. In Italia ci sono 381 BCC che, si dice, non fanno crescere il Paese, ma in Germania, dove le imprese sono più grandi e organizzate, ci sono ben 1.100 banche di credito cooperativo con una media di 12 sportelli. I piccoli, quindi, hanno la possibilità di sopravvivere e crescere ma devono imparare a lavorare insieme. Ma anche nella vicina Francia il sistema del credito cooperativo ha più del 30% del mercato. Insomma, piccolo è bello se è organizzato e se funziona. Concetto ribadito da Alcide Casini, Presidente della BCC di Spello e Bettona: “In Italia il credito cooperativo è già un esempio di rete, una rete che però deve essere resa più efficiente, senza sovrastrutture, e deve rispettare l’autonomia e l’identità del piccolo”. Il tutto, in un quadro europeo che ai piccoli produttori pone vincoli, ma anche opportunità che non sempre si è stati in grado di cogliere (appunto, per mancanza di strategie e cooperazione).

MAURIZIO COCCIA

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