Settimana politica
AFAM in perdita; pesa il canone (222.505) erogato al Comune
L’AFAM Spa chiude con una perdita di 78.608 euro il bilancio 2013 e con un fatturato in calo del 2,6% rispetto al 2012 (10% in due anni). È, questa, una variazione negativa che, unita alla struttura rigida dei costi della società, non consente un risultato positivo della gestione, dove pesa anche il canone di affitto del 3% sul fatturato dell’anno precedente da erogarsi al Comune di Foligno che è socio maggioritario delle farmacie pubbliche. Alla perdita d’esercizio hanno contribuito anche l’adeguamento del contratto dei dipendenti che ha inciso per 30.000 euro e gli effetti della legge della riduzione della spesa che ha generato una perdita di marginalità per 50.000 euro. Le quattro sedi in città e le due in montagna (dispensario di Casenove e farmacia a Colfiorito) hanno proseguito nel 2013 una politica di sconti pari a circa 197.829 euro. Prezzi praticati alla clientela che contribuiscono a calmierare il mercato dei farmaci e dei vari prodotti in vendita. Hanno – a prescindere dal risultato gestionale negativo 2013 – ancora senso le farmacie comunali a Foligno? La relazione di bilancio auspica una riqualificazione delle sedi, orientate verso un concetto di “casa della salute” o “presidi di primo soccorso” (nell’anno, per esempio, sono state effettuate 64.355 prenotazioni di esami e visite specialistiche, con un calo di tremila) e richiede investimenti in risorse umane. In Umbria operano 219 farmacie private e 53 pubbliche con una media di 3.247 abitanti per farmacia: però non tutte quelle pubbliche guadagnano. Per l’AFAM c’è anche un’anomalia da segnalare: il Comune proprietario per circa il 90% delle azioni percepisce un canone annuo sostanzioso, che toglie liquidità alla società; e, in caso di utile, ha diritto alla quasi totalità dell’importo. La perdita d’esercizio viene coperta utilizzando la riserva straordinaria e il patrimonio netto al 31 dicembre 2013 è di 1.674.362 euro. Agli amministratori è riconosciuto un compenso annuo di 61.320 euro e ai Sindaci Revisori 30.840. Il Collegio dei Revisori, nella relazione, raccomanda il contenimento dei costi (come accentrare e coordinare gli acquisti per tutte le farmacie) in virtù della crisi che ha interessato anche il settore farmaceutico, visto l’andamento del reddito operativo (al netto di proventi, oneri finanziari e imposte), positivo nel 2011, ma negativo sia nel 2012 sia nel 2013.
Consiglio comunale: amministratore unico AFAM
Nella seduta del Consiglio comunale quasi all’unanimità – contrari Roberto Ciancaleoni (Socialisti) e Fausto Savini (Movimento 5 Stelle), astenuta Elisabetta Piccolotti (SEL) – ha approvato la modifica dello Statuto dell’AFAM, introducendo la figura dell’amministratore unico. Il socio Comune dovrà quindi predisporre una selezione per individuare una figura esterna che amministrerà le sue farmacie.
Spese dei partiti del Consiglio comunale
Ogni gruppo politico rappresentato in Consiglio ha a disposizione un fondo annuo per finanziare le spese proprie dello svolgimento delle attività istituzionali. Il 50% del fondo è suddiviso per il numero dei gruppi rappresentati, l’altra metà è attribuito secondo il numero dei consiglieri componenti il gruppo. Le spese finanziate sono quelle connesse all’espletamento del mandato: per l’aggiornamento (giornali, riviste, libri); per la partecipazione a convegni, congressi, seminari di studio e aggiornamento aventi per oggetto l’attività istituzionale; per la stampa e spedizione di materiale informativo, manifesti e comunicazioni; per materiale di cancelleria e beni strumentali; per manifestazioni e iniziative politico-istituzionali, esclusa ogni forma di pubblicità di partito o movimento. Nel bilancio di previsione sono così a disposizione 3.000 euro per i beni di consumo (62.50 quota a consigliere): al Partito democratico 979,16; 291,66 a Forza Italia, Impegno Civile e Movimento 5 stelle; 229,16 a Amoni Sindaco, Foligno Soprattutto, Obiettivo Comune, Riformisti per Foligno-PSI e Sinistra Ecologia e Libertà, Altri 5.000 euro stanziati per “prestazioni di servizi” (104.16 quota pro capite), così ripartiti: 1.631,85 per il PD; 486,09 per Forza Italia, Impegno Civile e Movimento 5 Stelle; 381,93 per Amoni Sindaco, Foligno Soprattutto, Obiettivo Comune, Riformisti per Foligno-PSI e Sinistra Ecologia e libertà. I resoconti dell’utilizzo di questi fondi comunali finora non sono stati resi pubblici.