Prospettive del turismo a Foligno

Idee e prospettive per una città turistica

Prospettive del turismo a Foligno

A colloquio con Luca Maurina, presidente della cooperativa Il Faggio, che gestirà il rinnovato Ostello della Gioventù, e con l’assessore al turismo Giovanni Patriarchi

L’inaugurazione dell’Ostello per la Gioventù, con la riapertura ufficiale di Palazzo Pierantoni alla clientela e alla cittadinanza e la sua nuova gestione da parte della cooperativa trentina Il Faggio, è stata l’occasione, sabato scorso, per uno scambio di idee sul futuro del turismo folignate con gli intervenuti alla serata. Presenti l’assessore al turismo del Comune di Foligno, Giovanni Patriarchi, e il presidente della cooperativa, Luca Maurina, sono state affrontate tematiche specificamente relative alla gestione di una struttura particolare, quale appunto l’ostello, ma anche di valorizzazione del territorio.

Premessa l’ottima impressione che ancora una volta la nostra città ha suscitato nel gruppo degli imprenditori trentini giunti a Foligno per l’inaugurazione (e di cui già nel nostro servizio sulla Gazzetta del 12 ottobre scorso, alle pagine 1 e 2), il presidente della coop. Il Faggio ha evidenziato come sia ormai necessario, per chi operi nella ricettività, non relegare il proprio impegno al mero benessere del cliente all’interno della struttura, ma rendere tutto il soggiorno quanto più piacevole e durevole possibile, aprendo attorno al pernottante tutto un mondo. La sfida, oggi, è proprio quella di allungare i tempi di pernottamento. Mentre i periodi utili alle vacanze si vanno infatti dilatando, non limitandosi più alla sola estate, mentre si mantiene su buoni livelli, in tempi di generale crisi, il numero dei vacanzieri, si riduce però sempre più il tempo di permanenza (un solo fine settimana, quando va bene). Discorso valido a maggior ragione per la clientela degli ostelli, notoriamente legata al turismo mordi e fuggi. Come fare? “I nostri clienti – spiega Maurina – non dovranno venire qui per dormire e basta. Dovranno visitare la città e l’Umbria. E per farlo basterà semplicemente far conoscere loro questa splendida realtà. Ad esempio, chi impedisce che una clientela particolare, come i concorrenti che giungono a Foligno per i concorsi in caserma, non possa un giorno, magari anche fra un anno, tornare con calma e con famiglia al seguito? Bisogna insomma promuovere il territorio già dentro la struttura ricettiva. Ma bisogna anche che la città si renda conto delle grandi potenzialità delle strutture che possiede. Aprire da oggi l’ostello anche ai folignati significa per noi avere la certezza di un buon passa parola, che è ormai la miglior forma di marketing. Altro aspetto su cui puntare è la centralità di Foligno. Quando abbiamo vinto il bando per gestire l’ostello, ci spaventava un po’ la distanza tra Trento e qui. Invece, il viaggio ci è apparso comodo e veloce [e quindi certamente non saranno passati per il Verghereto in E45 – nds]. In più Foligno e la valle su cui giace sono particolarmente vocate per l’ecoturismo in bicicletta; e abbiamo intenzione di valorizzare questo aspetto”. Al di là degli elogi e dell’ottima impressione, da operatore che giunge da un’altra realtà sarebbe interessante avere un suo giudizio su cosa poter migliorare a Foligno: “Con molta franchezza – conclude Maurina – trovo questa città veramente vivace dal punto di vista culturale e non vi trovo particolari difetti. Mi ha colpito molto l’attaccamento di tanta gente alla Quintana”. Un bel biglietto da visita per l’assessore Patriarchi, al suo primo mandato: “Sono parole che evidentemente fanno piacere. D’altronde il rapporto appena intrapreso con la coop. Il Faggio pare già basarsi su reciproche stima e fiducia. Sappiamo però che in realtà Foligno non vanta una consumata tradizione turistica, se paragonata ad altre città del circondario. Ci stiamo incamminando anche noi, ma la strada è lunga. Intanto, però, partiamo da alcuni punti fermi, come ad esempio il successo de I primi d’Italia, giusto per citare l’ultimo evento concluso”. Maurina parlava di vocazione territoriale per il cicloturismo; non crede che, per strutture, centralità, buon vivere, la nostra area sia ad esempio adatta anche ad un turismo convegnistico? “Concordo. Ed è un aspetto su cui davvero vale la pena di investire risorse”. Quali le mosse del suo assessorato, nell’immediato? “Mettere in relazione i grandi eventi cittadini, fare dialogare gli organizzatori, non lasciare grandi vuoti temporali tra un’iniziativa e un’altra. Ad esempio, nel prossimo novembre, dopo anni di assenza, torneremo nel circuito di Frantoi aperti. A Natale, invece, abbiamo in cantiere una serie di manifestazioni in grado di richiamare visitatori anche da fuori”. Si tratta infine di credere nelle potenzialità di Foligno e magari pubblicizzarle meglio. A cominciare dalle guide turistiche, che nel migliore dei casi ci indicano ancora come Vivace città di pianura, dall’aspetto moderno.

MAURIZIO COCCIA

0 shares
Previous Post

Non è reato, solo (mal)costume

Next Post

Settimana politica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content