Le linee programmatiche del Sindaco Mismetti
Sono 38 le pagine che il Sindaco ha presentato al Consiglio Comunale, sviluppando l’indirizzo generale di governo della città già esposto a fine giugno. Pagine che rivendicano un cammino positivo – perché Foligno è riuscita, meglio di altre realtà, a fronteggiare la grave crisi economica e a valorizzare le risorse presenti sul territorio – e che vogliono guardare al futuro della città con fiducia e ambizione – perché Foligno può crescere come città delle opportunità e area centrale all’interno dell’Umbria – nonostante i tanti motivi di preoccupazione che non accennano a diminuire. Pagine che mettono insieme verbi di desiderio e prospettive ancora troppo generiche, accanto ad obiettivi programmatici più concreti e dunque più facilmente percorribili e controllabili. Le opposizioni hanno bollato queste linee di mandato come il mondo dei sogni, noi vi abbiamo ritrovato molto delle attese dei cittadini e delle promesse presentate in campagna elettorale dalle varie forze politiche, anche di opposizione. Questi i capitoli: lavoro, economia e sviluppo come “obiettivi prioritari” ma, forse, ancora da curvare meglio sulla realtà locale; la redazione di un Nuovo Piano Regolatore a “volumi zero” che ristabilisca un “modello di città compatta ed ecosostenibile”, ripopoli il centro storico e valorizzi i centri frazionali; la riorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, con l’annosa questione delle società partecipate e del miglioramento del rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione; le politiche sociali, dove si registrano molteplici servizi e qualche vistosa lacuna; turismo, cultura, ambiente e sport da valorizzare anche per le ricadute di sviluppo economico e sociale del territorio. Il problema ora è di passare dagli annunci, tutti molto validi, ai programmi effettivi e realizzabili, anche con il pungolo delle opposizioni. Le competenze dei Comuni sono stabilite per legge e le risorse oggi non abbondano, per cui sarà bene stare sui problemi concreti della città e sulle soluzioni fattibili. Sul lavoro sarebbe opportuno, ad esempio, dire più chiaramente come facilitare e sostenere le attività presenti nel centro storico, o cosa fare concretamente per la formazione professionale dove, un po’ come in tutta l’Umbria, siamo ancora ritardatari. La pagina 10 è piena di “incentivi”, “azioni di sostegno” e “finanziamenti”, ma non si dice quali, quanti, da chi e come. Più interessante potrebbe risultare, invece, il ritorno di attenzione all’agricoltura, ai territori montani e al possibile utilizzo del demanio pubblico per progetti lavorativi e sociali. E le lacune di cui si diceva? Non si parla di politiche per le famiglie (solo a p. 23 si citano quelle impossibilitate a pagare bollette e affitti), né per gli anziani (un solo riferimento ai servizi diurni è a p. 26), né per gli adolescenti che sono, insieme alla fragilità educativa della famiglia, un problema oggi emergente e preoccupante, sempre che gli amministratori ascoltino insegnanti e presidi. Il Comune non può arrivare a tutto e a tutti, si dirà. Ma in 38 pagine ricche e ambiziose tali disattenzioni si notano eccome.
© Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI