Primi d’Italia, la città piange Roberto Prosperi
Aldo Amoni ricorda il presidente dell’Epta, la società che organizza il Festival
Oggi ricordare Roberto Prosperi mi è difficile, perché ancora sono incredulo per quello che è successo, sono rimasto sconvolto e lo sono tuttora. Roberto Prosperi era un ragazzo di 50 anni con una bella famiglia, due splendide figlie, di una delle quali sono stato padrino di battesimo, pieno di vita e di idee, allegro quanto basta, onesto, leale, disponibile verso tutti, pronto nell’aiutare gli altri, tra cui principalmente gli operatori economici del settore terziario che rappresentava nel suo territorio, quello di Todi.
Con lui ho collaborato 15 anni, abbiamo gestito insieme 13 edizioni del festival dei Primi d’Italia, ci sentivamo quasi giornalmente per parlare della crisi che attanaglia i settori rappresentati. Ogni fine festival era lui che mi rassicurava e contemporaneamente assicurava alla gente di Foligno che il festival, fino a quando egli fosse stato presidente di Epta, la società che organizza il festival, e io presidente di Confcommercio, si sarebbe svolto a Foligno, dove si è fatto apprezzare per il suo comportamento sempre educato e disponibile. Negli ultimi 13 anni passati insieme nel consiglio provinciale di Confcommercio, riportava spesso i problemi del settore, preoccupandosi in modo particolare della crisi dei consumi e della crisi finanziaria che incontravano giornalmente le imprese a causa delle banche, che non concedevano credito, ma anzi applicavano la riduzione. Parlava del problema dell’usura che si insediava tra gli imprenditori, un problema che abbiamo fatto ben poco per risolvere. Mi viene un pensiero per come sono andate le cose: forse indiretta- mente parlava per se stesso e noi non siamo riusciti a capirlo. Avremmo potuto fare qualcosa per lui? Purtroppo la crisi ha colpito anche lui, l’orgoglio e la dignità dell’uomo lo hanno portato a non parlarne con nessuno, si è chiuso in se stesso, pensando di farcela da solo, ma è caduto nella depressione più dura e difficile da risolvere, che lo ha portato al gesto di togliersi la vita. Lascia un grande vuoto nella comunità dove operava con le sue attività, un grande vuoto all’interno della nostra organizzazione, nella sua famiglia. Lo piangono tutti, noi lo ricorderemo per il suo fare e dare. È l’ennesimo suicidio di un imprenditore per la crisi, e non sarà nemmeno l’ultimo, se questi governi che si succedono l’un l’altro non risolvono il problema dei consumi e del lavoro.
Ciao Roberto, ti ricorderemo tutti, ti ringrazio personalmente per i tuoi consigli e per le belle serate passate insieme, ti dico ancora grazie per quello che hai fatto per gli imprenditori e i cittadini di Foligno. Ciao!
Aldo Amoni