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Settimana politica 2014 – 32

Il Comune di Foligno ospita 30 rifugiati e richiedenti asilo

Il Ministero dell’Interno ha accettato – nel gennaio scorso – il progetto del Comune di Foligno per l’accoglienza integrata a rifugiati e richiedenti asilo, finanziandolo con 1 milione e 22 mila euro. 30 tra donne singole e con figli minori, uomini singoli e nuclei familiari potranno essere ospitati nel territorio comunale, in strutture di accoglienza, prediligendo quelle ubicate nei centri abitati o ben servite da trasporto pubblico e privato. Gli uffici comunali hanno predisposto la procedura per cercare il soggetto attuatore del progetto, che presumibilmente dovrebbe avviarsi in ottobre. L’ente attuatore dovrà reperire civili abitazioni per l’accoglienza, assicurare ai rifugiati ospiti vitto, vestiario, biancheria e una quota di denaro mensile. Inoltre avrà l’obbligo di assicurare loro l’accesso ai servizi sociali, compresa l’assistenza sanitaria, e il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti; di facilitare corsi di lingua italiana e la conoscenza del territorio. Ma, per un’accoglienza integrata, serve curare la formazione professionale, valorizzare le competenze e il curriculum vitae; serve garantire la tutela, per esempio avere l’accesso alle informazioni in materia di lavoro e quindi ai centri dell’impiego. Al soggetto gestore, che avrà a suo carico le spese del personale, verranno erogati 35 euro al giorno per 30 ospiti; in totale il finanziamento è di 862.312.50 euro. Il progetto è cofinanziato: dal Comune per 10.288,58 (2014), 41.154,32 (2015-2016) e dall’aggiudicatario del servizio per 14.025,35 (2014) e 56.101.40 (2015 e 2016). Il Comune si è dunque distinto per il progetto approvato dal Ministero tra quelli pervenuti, confermando una tradizione di accoglienza che a Foligno ha storia antica e coinvolge Diocesi, famiglie e cooperative sociali. 

Debiti fuori bilancio per sentenze esecutive
Il Comune di Foligno è spesso citato in giudizio, ma è anche parte lesa in cause civili. I Revisori dei Conti, nella relazione al bilancio 2014, precisano che “dalle comunicazioni ricevute risultano debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento per euro 7.724,91 euro per sentenze esecutive. Al finanziamento di tali passività si intende provvedere con risorse di bilancio”. 

Nessuna consulenza, spese di rappresentanza confermate ma ridotte
Il Comune di Foligno ha azzerato le spese per studi e consulenze esterne (nel 2013 ci fu un limite di 8.727,13 euro). Le spese di rappresentanza, per relazioni pubbliche, convegni, mostre e pubblicità sono previste per il 2014 in 12.000 euro (nel 2009 furono 36.578,31). Per la formazione si prevede di spendere a fine anno 16.131 euro (50% in meno rispetto al 2009). Così come si risparmierà – rispetto al 2011 – la metà per acquisto, manutenzione, noleggio, esercizio autovetture: 17.000 nel 2014, furono 34.470 tre anni fa. Queste riduzioni di spesa sono dettate dai vincoli posti dal cosiddetto “patto di stabilità interno” e dal patto triennale di contenimento delle spese (legge del 2007). I Revisori fanno notare che la previsione per il 2014 delle spese di rappresentanza è stata determinata utilizzando l’economia derivante dalla minore previsione per la spesa per studi e consulenze.

Quanto è costata ai candidati la campagna elettorale
Per legge devono essere dichiarati i contributi ricevuti di importo superiore ai 5.000 euro. Risulta dalle dichiarazioni dei candidati a Sindaco che solamente Nando Mismetti ha avuto finanziamenti da soggetti privati per 10.030 euro e, precisamente, da Global Service (500 euro), da Sicaf (500), da Sergio Vagaggini (750), Cooperativa Autotrasporti Valle Sud (1.000), Giorgio Maria Pizzi (5.000), Giorgio Dionisi (500); altri 1.780 euro da piccoli sottoscrizioni, massimo 20 euro. Ha sostenuto spese per € 12.962,98. Ha dichiarato, inoltre, di aver fruito gratuitamente dell’utilizzo delle due sedi elettorali (Piazza della Repubblica e Via Garibaldi), di automezzi, per valore stimato in 4.600 euro. Tra gli altri sfidanti, Aldo Amoni è quello che ha speso di più, ovvero € 34.827,29 (l’onere maggiore e andato per la tipografia: € 9.243). Decisamente più povere le altre campagne elettorali. Nell’ordine: Filipponi ha speso 2.388 euro; Bicerna € 1.671; Frasconi € 1-550; Savini nemmeno 100 euro; Piccolotti nulla. Per quanto riguarda gli attuali assessori, Belmonte non ha speso nulla, mentre Patriarchi 756,38, euro; Barbetti € 258; Angeli € 528,83; Stancati 50 (+ 50 euro come contributo al PD); Sigismondi € 1.438,20. Il presidente del Consiglio comunale Borscia ha dichiarato costi per 438,96 euro. Altre dichiarazioni di consiglieri rieletti: Meloni, € 176,80; non eletti: Napolitano € 1.998,40; Cesaro € 1.856,40; Mancia € 116.60; Schiarea € 322.40. Anche i partiti devono rendicontare le spese per la campagna elettorale. Quello che ha speso di più è il Partito democratico con 3.128,50 euro (ha avuto contributi dal deputato Gianpiero Bocci per € 1.000 e dai candidati € 1.100). Seguono: La Sinistra con 4.000 euro circa (non ha avuto eletti); Impegno Civile € 2.204.80; il Movimento 5Stelle € 2.054; Movimento per Foligno € 417,27; Forza Italia € 127,19; Nuovo Centro Destra zero. Mismetti è dunque l’unico ad aver avuto contributi superiori ai 5.000 euro; gli altri hanno speso denari propri, anche se i partiti e i movimenti che li sostenevano hanno utilizzato offerte o quote di sottoscrizioni da iscritti, simpatizzanti o dagli stessi candidati.

© Gazzetta di Foligno –  GIANCARLO ANTONELLI

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