Efficienza e dialogo
Le sfide dei prossimi cinque anni
Negli Indirizzi generali di governo 2014-2019, che il Sindaco Nando Mismetti ha subito presentato al Consiglio comunale, ci sono molti punti interessanti meritevoli di confronto e di approfondimento. Leggendo il paragrafo su Partecipazione, comunicazione, semplificazione, riordino della macchina comunale, ci si chiede se il Comune saprà raggiungere una maggiore efficienza senza compromettere il dialogo sociale e se la nuova Giunta sarà in grado di costruire consenso intorno ad un sistema di risposte partecipate e condivise. Dopo le promesse elettorali, le attese che ora i folignati nutrono nei confronti del governo locale non sono di poco conto. D’altro canto, il Comune rappresenta per tutti il principale contatto con la Pubblica Amministrazione e da esso dipendono molte delle prestazioni che condizionano la qualità della vita quotidiana. Le aspettative dei cittadini in termini di servizi crescono costantemente, spesso in proporzione dell’aumentato livello delle loro difficoltà economiche. In un tempo segnato da risorse limitate e da domanda e costi in crescita, il primo essenziale obiettivo dell’Amministrazione è la ricerca dell’economicità e dell’efficienza nella produzione e nella distribuzione dei servizi. Si colloca qui, ad esempio, il futuro delle partecipate su cui gli Indirizzi non specificano molto. Verso il processo di liberalizzazione dei servizi pubblici locali pare sussistere ancora qualche remora ideologica, o forse il timore di perdere il controllo su un patrimonio politicamente molto sensibile, quando invece dovrebbe essere preminente la preoccupazione di riuscire ad erogare servizi di qualità e adeguati alla situazione locale. Gli Indirizzi affermano poi che la città di Foligno deve diventare il luogo delle sperimentazioni più interessanti in materia di partecipazione e istituti di democrazia diretta, e che l’obiettivo deve essere quello di ridefinire le regole della partecipazione democratica alle scelte amministrative, istituendo forum aperti ai diversi soggetti presenti in città con cui realizzare il coinvolgimento dal basso alle scelte amministrative. Propositi – questi di un Comune come corpo politico partecipativo – già sentiti cinque anni fa, ma che da soli non sono bastati ad incoraggiare i cittadini ad assumersi responsabilità nelle scelte che riguardano servizi e sviluppo, e neppure a far crescere negli amministratori l’idea che le grandi sfide (centro storico, viabilità, ex-Zuccherificio, sviluppo del territorio …) non possono essere gestite dai soliti addetti ai lavori nelle solite stanze del potere. Ora una Giunta rinnovata, più giovane, e per ciò stesso forse anche meno navigata, può aprire una pagina nuova: se avrà la capacità di leggere la realtà sociale, frequentandola e ascoltandola il più possibile; se avrà la comprensione politica dei bisogni, costruendo poi un consenso attorno a poche risposte fattibili e trasparenti.
I bisogni sono oggi ampi ed estesi rispetto alle risorse disponibili che solo all’interno di un progetto condiviso di città sarà possibile selezionare le poche risposte che concretamente la nuova Giunta potrà fornire.
© Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI