Evviva il Dancity festival

“Nei giorni 26, 27 e 28 giugno, Foligno ospita il festival internazionale Dancity. Ci scusiamo per il disagio”. Un’invasione annunciata. Ma dopo il Dancity si cambia musica. I folignati rievocano l’originaria grazia della loro città, che riscopre la quiete dopo l’affaticamento musicale. Si torna ai silenzi mattutini, a quelli dei palazzi chiusi con i loro finestroni sbarrati, alle antiche mura che offrono ai teneri nati sotto il segno della croce e del giglio sicuro asilo, alla mobilità “slow”, su due ruote. A raccogliere i bicchieri di plastica, i volantini e i contenitori di Estathé, se ne sono occupati gli addetti alla nettezza urbana, subentrati ai maestri della musica elettronica. Tutto torna all’antica quiete, dopo la tempesta di suoni, di bassi, di beat indiavolati e di ritmi moderni. Si è dissolta la nuvola di musica elettronica che avvolgeva Foligno lo scorso fine settimana. Migliaia i cultori e i giovani adepti affascinati da questo sound d’avanguardia, che sfoggiavano il marchio del Dancity sulla propria pelle. Il festival, giunto ormai alla nona edizione, la cui fama supera da tempo i confini nazionali, si è affermato ed è diventato grande grazie ai suoi volontari che hanno seguito la politica dei piccoli passi. Quest’anno si conferma come un evento culturale di alto profilo e di indiscussa qualità. Lo dimostra la selezione degli artisti che vi hanno partecipato. A cominciare dal primo appuntamento con Flying Lotus nella splendida cornice di piazza del Duomo a Spoleto fino al concerto dei Caribou nel secentesco palazzo Candiotti. Scendono dall’olimpo della musica elettronica per esibirsi a Foligno anche Neneh Cherry e Theo Parrish. Insomma, oro colato. Di musica d’avanguardia e nuovi sound se ne riparla il prossimo anno, per ora ci si adagia su vecchi ritornelli. Ma qualcuno già intona: “Oh, Dancity, portaci via”.

© Gazzetta di Foligno – FRANCESCA FELICETTI