La lingua di dante “lingua del futuro”
Intervento del Prof. Guglielmo Tini alla Fondazione della Cassa di Risparmio
La Fondazione Cassa di Risparmio, in margine alla manifestazione “Pagine di Dante”, Edizione 2014, ha organizzato venerdì 30 maggio scorso, presso la propria sede, una conferenza sul tema “Dante, Foligno e poetici dintorni”, tenuta dal prof. Guglielmo Tini di fronte ad un pubblico attento ed interessato. In una sala gremita il presidente della Fondazione Carifol, dott. Alberto Cianetti, ha salutato i presenti, assicurando che la Fondazione continuerà a sostenere economicamente un’attività culturale così importante, mentre il prof. Antonio Pieretti, presidente del comitato organizzatore, ha illustrato l’attività svolta per diffondere la conoscenza e la lettura di questa prima stampa del capolavoro dantesco, fatta a Foligno nel 1472.
Il prof. Tini, studioso di letteratura italiana e di Dante in particolare, autore di molte importanti pubblicazioni in Italia e all’estero, presidente di comitati di studio e direttore di riviste letterarie, è attivo anche nella divulgazione della Divina Commedia, non solo nella scuola superiore: molto seguiti sono i suoi incontri con gli scolari delle scuole elementari, in cui racconta, legge e spiega il poema, facendolo capire ed amare ai ragazzini. Ci ha ricordato anche che la Divina Commedia è nel nostro DNA, perché perfino i bambini sanno a memoria i versi più famosi, che entrano nel parlato.
Anche in questa occasione il professore ha letteralmente trascinato il pubblico in un’immersione totale nel viaggio di Dante, dal primo canto dell’Inferno al trentatreesimo del Paradiso, con un fuoco di fila di citazioni e osservazioni linguistiche, metriche e di contenuto, che aprivano orizzonti sempre nuovi alla comprensione e all’interpretazione della poesia. Partendo dall’incontro con Virgilio e dall’episodio di Paolo e Francesca (canto dell’odio e non dell’amore), attraverso Farinata e l’esilio di Dante (la lettera all’amico fiorentino), la scomparsa di Virgilio, sostituito da Beatrice nel Paradiso terrestre (la potenza dell’amore che spinge Dante ad attraversare il muro di fuoco), l’incontro con l’antenato Cacciaguida, l’esame su fede speranza e carità a cui è sottoposto il poeta, il professore è giunto fino alla preghiera alla Vergine e alla visione/non visione di Dio (anche se non vede perfettamente Dio, scopre di essere amato da Lui).
Infine ha dato notizie molto interessanti sull’edizione a stampa di Foligno, che presenta alcune imprecisioni linguistiche dovute alla lingua del luogo, ma anche particolari significativi, che fanno supporre la presenza di altri codici rispetto a quello ufficialmente seguito dallo stampatore. Inoltre ha dimostrato con esempi come, man mano che avanza la stampa del poema, la lingua diventi più precisa e corretta: avviene una progressiva purificazione della lingua fino alla limpidezza dei versi del Paradiso, parallela alla purificazione di Dante.
In conclusione, rispondendo ad una domanda, il prof. Tini ha affermato che la lingua di Dante ha espressioni così pregnanti e sonorità così forti, che non si può considerare la lingua del passato, ma quella del futuro, perché non ha eguali nel presente.
© Gazzetta di Foligno – MARIA GABRIELLA BENEDETTI