Record di liste e di candidature
È un vero record, quello di Foligno, per le elezioni amministrative del 25 maggio: 7 candidati sindaci, 18 liste, 421 aspiranti consiglieri per 24 posti in Consiglio comunale. In proporzione superiamo Perugia e Terni. Tanti, da noi, i nomi nuovi e i volti giovani. Eravamo abituati a parlare di crisi dei partiti e di sfiducia dei cittadini verso i politici e la politica. A Foligno, poi, i troppi Consigli comunali andati a vuoto in questi cinque anni – vero record negativo nella storia democratica della città – potevano lasciare qualche dubbio sull’effettiva disponibilità alla partecipazione. Così parrebbe non essere e ce ne rallegriamo. Ma alcune domande sorgono spontanee. Ci troviamo di fronte ad un rinnovato interesse per la politica, o è un tentativo del bipolarismo locale di limitare i danni di fronte al malcontento diffuso e da noi coagulatosi soprattutto attorno ai grillini e alla lista Amoni? Abbiamo a che fare con liste civetta o con formazioni che di amministrazione locale un po’ se ne intendono? Riesplode l’interesse per il bene della città o si cerca, soprattutto in tempi di crisi come questi, la prossimità con il potere per interessi personali o di parte? E tra le persone in lista, quante hanno mai curiosato in Consiglio comunale e sanno cosa dovranno fare se elette? Molte sono le liste civiche che non ce la faranno ad entrare: continueranno ad interessarsi ai problemi della città o per loro tutto finirà la sera del 25? Conterà il partecipare o l’apparire? Noi guardiamo con interesse a questa fase politica della città e apprezziamo il nuovo dinamismo di candidati e liste che si interrogano sul futuro, incontrano i cittadini e promettono di fare. Il confronto tra le forze in campo ci pare oggi più vivace che in passato. E ci piace anche sapere che molti giovani si stanno buttando. Ce n’è bisogno, perché Foligno ha potenzialità che i vecchi equilibri di potere non sanno più interpretare e rilanciare. Diciamo però che la politica locale ha bisogno oggi di persone che ragionano, che studiano i problemi e si confrontano con i cittadini, lungi dall’accontentarsi dei proclami generici, delle battute ad effetto, dei ritornelli fin troppo noti. L’impreparazione e la faciloneria non pagano, il dissenso e il risentimento non bastano. Urge passare dagli annunci ai programmi. Programmi più o meno lunghi, tutti validi o quasi, molto simili fra loro, ci sono e li stiamo confrontando, ma restano ancora molto indefiniti. Le competenze dei Comuni sono fissate dalle leggi e le risorse sono poche, quindi è giocoforza fare le cose essenziali e quelle veramente importanti e urgenti. I margini di manovra sono limitati, per cui andrebbero lasciati perdere i massimi sistemi per stare sui problemi concreti della città. È con questo spirito che la Gazzetta ha intervistato tutti i candidati sindaci ponendo loro domande precise. Il confronto tra le risposte lo lasciamo ai lettori. Non è facile fare pronostici, ma di sicuro – a Foligno come in Umbria – si avvertono cambiamenti dal basso, con i quali le forze politiche e i ceti dirigenti tradizionali devono fare i conti. Con un po’ di preoccupazione.
© Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI