Dottrina sociale e impegno dei laici
Il seminario di formazione sulla “Dottrina sociale e l’impegno dei laici”, tenutosi lo scorso 31 marzo presso la parrocchia di S. Eraclio, è stato moderato dal dott. Alvaro Bucci in rappresentanza dell’Ufficio della pastorale sociale e del lavoro che, richiamando l’attenzione sull’importanza di questi incontri inseriti in una sorta di pellegrinaggio, sta attraversando le parrocchie della Diocesi per formarle al sociale. La dottrina sociale della Chiesa è evangelizzazione e i cattolici impegnati nella politica dovrebbero avere tali valori.
Il prof. Grasselli, docente di Politica Economica presso l’Università degli Studi di Perugia, intervenuto al seminario di formazione, ha sottolineato quanto affermato da Papa Francesco: “I fedeli laici non sono preparati a partecipare alla sfera pubblica” e ha cominciato la sua trattazione partendo dalla crisi che spinge ad un cambiamento nell’assetto di economia e società, dove sono indispensabili nuovi modelli di produzione e di stili di vita con una più equa redistribuzione della ricchezza, anche dal punto di vista geografico. Il docente ha continuato evidenziando come la domanda sociale che emerge è basata sulla richiesta di sostenibilità sociale ed ambientale, ambiti in cui la finanza ritorna a legarsi all’economia.
È la politica che deve mutare verso una più partecipata democrazia, in quanto questa è l’unica che distribuisce correttamente le risorse e controlla le disuguaglianze. Perché si possa avere una nuova società è necessario un mutamento antropologico, passare cioè dall’homo oeconomicus che si interessa solo dell’economia nel breve periodo senza guardare lontano, all’uomo nuovo che guarda alla persona, si interessa degli altri, nei quali isi riconosce secondo un principio di reciprocità, è attento alle conseguenze sociali delle proprie azioni e cerca il bene comune, che è il bene di tutti e di ciascuno.
La Rivelazione cristiana è la chiave di questo nuovo umanesimo e mette in luce diritti e doveri della persona; l’economia è uno strumento che permette di valorizzare la persona umana e realizzare quindi il bene comune.
L’impegno dei fedeli laici per la dignità della persona secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa, si basa sulla dignità trascendente della persona umana, sul bene comune che va realizzato da parte di tutti, sulla destinazione universale dei beni come salvaguardia del creato e protezione dei beni, sulla solidarietà quale ferma determinazione nell’impegno per il bene comune, sulla sussidiarietà delle società di ordine superiore che aiutano quelle di ordine inferiore e sulla giustizia sociale.
Questi principi della dottrina sociale della Chiesa, continua il professore, si trovano a cavallo tra la fede e la ragione; l’impegno politico in tutto questo è la componente strutturale grazie alla quale il cittadino lancia idee e proposte in una modernità che oggi non vuole trattare questioni etiche negli spazi pubblici, in quanto la filosofia moderna non tratta più l’uomo nella sua interezza.
La dottrina sociale della Chiesa detta questi principi a tutti i cristiani che, partendo dalle proprie parrocchie, dovrebbero sensibilizzarsi a questi temi di ordine sociale.
© Gazzetta di Foligno – PAOLA POMPEI