Scatti di un uomo perbene
La prima impressione che ho avuto sfogliando il volume “Col sole in fronte” – Vita di un uomo perbene: Ercole Sisti, di Valeriana Sisti (a cura di Ambra Cenci, Foligno, Grafiche CMF), è stato il suono. Il lettore dirà: «Ma che va blaterando, il cupo cronista gazzettiere, non ha visto che il volume è di fotografie?». L’ho visto, l’ho visto: è per questo che, torno a ripetere, ad ogni pagina un suono diverso coglie la mia attenzione. Se pensi che io stia inventando, lettore, apri il volume a caso, come sto facendo adesso. Non mi dire che non senti, nella foto di pag. 95, il riso divertito e un poco ansioso della ragazza giunta in cima al monte Bove in sella al mulo; o che non senti la squacquerata densa di futuro della piccola Caterina, nell’immagine di pag. 17, sotto lo sguardo di mamma Valeriana i cui occhi, il gesto delle mani ed il sorriso sono una storia nella storia, sono la perennità della maternità, davanti ai palloni che continuano a rimbalzare ed ai figli che continuano a crescere. Tremendamente bella è la vita! E non mi dire, lettore, che non senti il macinar di catene dei ciclisti, nell’immagine di pag. 31, con un traguardo che sembra scritto in cielo, per non parlare del volitar di piume o del suono di bellezza delle dame superbe nelle immagini quintanare, mentre corruscano vespri settembrini irrevocabilmente trascorsi. Come giocava, Sistarello, con la nostalgia! Perché sapeva, come tutti i poeti, che il qui e l’adesso sono prosaici solo per i frettolosi e l’arte invece, che è amante discreta del tempo, lascia svelare un particolare, una sfumatura, la gradazione di un moto di vita, come farfalla che si spoglia della crisalide. Vedi un po’, lettore, se anche tu sei in partenza tra i vespisti che vanno al Terminillo – nella foto di pag. 38 – e ascoltami bene perché ti devo scrivere a voce alta, dato il contrasto dei motori che rimbrottano uno sull’altro, sotto lo sguardo divertito e un po’ imbarazzato dell’Alunno. Cercati e vedrai che, anche se non ci sei, ti troverai, perché il viaggio va e tu nei sei parte, amico mio, e allora si potrà magari fare quattro chiacchiere insieme e fermarci pure, talvolta, sugli altopiani della nostra bella montagna, dove sorridono bambini ricchi di sorrisi, oppure potremo sostare per sorprenderci che anche qui, a Santo Pietro, sono atterrate le cicogne, o vogliamo fare un salto a scuola, o ammettere che, così fra me e te, quella ragazza a Pale con la vespa di papà, ci aveva un po’ rubato il cuore. Mentre Sistarello, con i suoi occhi da uomo per bene, ci accompagna discreto, possiamo trovare tante cose in comune io e te, lettore, e incuriosirci (ma guarda Piazza del Grano! E la biblioteca? Ma non è Bartali, questo? Qui copro la didascalia e vediamo se sei bravo: indovina un po’ chi è il ragazzino che a pag. 76 fa la Cresima nel ’59 a Sant’Andrea? Ma no! Ma dai!). Potremo scoprire, lettore, che il tempo vola veloce come il clic di uno scatto, ma alla fine riconoscere che, se anche qualche volta ci sentiamo un po’ stanchi, questo viaggio ci piace con tutti i suoi suoni e tutti i suoi colori. Perché te ne sarai accorto, no, quanti colori smerigliano dalle foto di uno uomo perbene…
© Gazzetta di Foligno – GUGLIELMO TINI