DANIELA RUSSO

Quando l’amore per la vita vince il male

La forza ed il coraggio di una donna che lotta contro un tumore grazie all’amore per la vita e per il suo lavoro

DANIELA RUSSOCi racconterebbe un po’ della sua vita e di cosa si occupa?
Mi chiamo Daniela Russo, ho 48 anni e da ben 5 anni lavoro presso una cooperativa socio-educativa per ragazzi diversamente abili. Attualmente purtroppo ho un problema di salute molto particolare, ma, nonostante ciò, cerco comunque di andare avanti nella mia vita, svolgendo il mio dovere.

Potrebbe gentilmente spiegare in particolare di che cosa soffre?
Essenzialmente si tratta di un tumore, per la precisione di una recidiva di tumore; per questo sono in cura con le chemioterapie, le quali comportano tutti i relativi problemi che tale trattamento può comportare. Questa malattia mi ha cambiato totalmente. Precedentemente ero una persona molto pessimista e non riuscivo mai a vedere il “bello” della vita, non godevo dei momenti felici e di conseguenza vedevo, per così dire, il lato negativo delle cose.

Attualmente invece come vede e vive la vita?
Da quando ho riscontrato tale malattia, precisamente dal 2009, ho avuto modo di apprezzare anche la semplicità di una bella giornata o il solo potersi svegliare la mattina. Molti si sarebbero abbattuti alla notizia di un “male” come il mio, ma personalmente ho tentato fin da subito di lottare.

Quanto ritiene importante la fede in generale, specie nelle situazioni simili alla sua?
Aver fede è davvero molto importante: nel mio caso posso dire che è stato, e tuttora lo è, un punto di riferimento assai saldo. Ora quindi con forza e coraggio non permetto a nessuno di rovinare i miei momenti e le mie giornate. Ringrazio sempre il Signore Dio il quale riesce sempre ad aiutarci, specie nei momenti più difficili. Sono inoltre contenta, in quanto sono riuscita a dare speranza alle persone più a me care, come la mia famiglia, nonostante il mio problema di salute.

Davvero una grande forza! È ammirevole; ma continuiamo: racconterebbe in modo più specifico per quale associazione lavora e di che cosa si occupa?
Come detto in precedenza, sono 5 anni che lavoro presso una cooperativa sociale denominata “ELLELLE”, che si trova presso la zona Paciana di Foligno. Come cooperativa esiste da più di 10 anni, ma alla Paciana è presente da meno. Le persone con le quali mi trovo a contatto sono diversamente abili e quindi io e altri collaboratori cerchiamo di trasmettere quanto più amore possibile, allo scopo di farli sentire a loro agio. Si vengono ad istaurare così dei rapporti davvero molto positivi.

Quindi si può affermare che un profondo aspetto umanitario in queste situazioni sia davvero fondamentale, giusto?
Sì, certamente. Essere accanto a loro, star loro vicino e dimostrare affetto penso che siano ottimi atteggiamenti e modi di essere e anche di fare davvero speciali. Quello che forse oggi manca di più è l’amore, inteso come vicinanza, compassione e soprattutto voglia di aiutare il prossimo.

Quale messaggio sente di dover inviare a tutti coloro che già sono entrati all’interno di cooperative ed associazioni “umanitarie”, specialmente se giovani?
Il mio messaggio è quello di continuare a svolgere, con tutta l’energia possibile, questa attività di profondo valore, senza mai dimenticare quanto anche i piccoli gesti possano portare un sorriso a tutti, specie a chi non ha una vita facile. L’amore e la carità devono essere le basi per costruire una società migliore, fatta di persone volenterose e di buon animo, generose nei confronti degli altri.

Un’ultima cosa: invece cosa sente di dover dire a coloro che, come lei, soffrono di malattie “particolari”?
Assolutamente di godere di tutti i piccoli momenti felici, anche i più semplici, e chiedere a Dio di donarci uno spirito ed una forza che ci aiutino ad affrontare qualunque situazione, specie quelle negative e di difficile superamento.

© Gazzetta di Foligno – FEDERICO SANTONI

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