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Tutta la città attorno ad Angela

Angela da Foligno è famosa per essere conosciuta all’estero e sconosciuta nella sua terra. Così si diceva fino a ieri, ma oggi non possiamo più dirlo. La canonizzazione di Angela è un evento che segna la storia religiosa e civile della nostra città. Chi ha seguito le celebrazioni del 3 e 4 gennaio è rimasto colpito dall’attenzione e dalla partecipazione che la cittadinanza ha riservato all’evento. Diciamo cittadinanza, perché Angela ha scosso e ha richiamato non solo la comunità cristiana, ma la città tutta. La Cattedrale ha faticato a contenere la folla dei presenti, che hanno seguito con grande raccoglimento la celebrazione eucaristica presieduta dal Card. Angelo Amato. Il silenzio e la concentrazione dei fedeli durante la bella omelia del Cardinale hanno significato il desiderio di conoscere più da vicino le vicende personali, il messaggio e la grandezza di questa donna folignate del medioevo, che ha molto da dire al nostro tempo. Il gennaio folignate, dalla Madonna del Pianto a San Feliciano, esprime sempre bene la religiosità popolare profondamente sedimentata, pur col rinnovamento delle forme, nella nostra storia cittadina. Ma questa volta siamo andati ben oltre ogni aspettativa. E questo dà a pensare su quanta domanda religiosa ci sia nel cuore degli uomini e delle donne di oggi, ben oltre le tradizioni e il folklore che una certa pietà tradizionale porta con sé. Tutti i momenti liturgici nella chiesa di San Francesco, dove alto è stato il numero delle confessioni, e in Cattedrale, dove non è stato sufficiente il numero delle ostie consacrate – ma chi non ha potuto fare qui la comunione, è andato poi a riceverla presso l’altare di Sant’Angela nella chiesa di San Francesco -, dicono l’atteggiamento di fede con il quale i folignati hanno vissuto l’incontro di conoscenza con Angela. Anche le tantissime copie dello speciale Santa Angela, curato dalla Gazzetta di Foligno, sono andate esaurite. Questa volta, poi, chi è entrato nella chiesa di San Feliciano vi è rimasto fino alla fine. Niente andirivieni o mormorii, non i soliti palloncini svolazzanti, non suoni di trombette sul piazzale antistante, affollato di bancarelle. Come se tutta la Cattedrale fosse stata presa e quasi affascinata dal cammino di conversione di questa donna, che dall’ esperienza del peccato è salita alle più alte vette della comunione con Dio. Affascinata, perché una nostra concittadina di sette secoli fa – sono le parole del Sindaco Mismetti – scegliendo la via della preghiera, dell’amore e della povertà, rappresenta uno dei simboli spirituali e culturali più forti e belli della nostra comunità, che Foligno offre ora al mondo intero. E con un dovere in più, perché – ha detto il nostro Vescovo Gualtiero – “iscrivendo Angela nel catalogo dei Santi, Papa Francesco ci ha fatto un dono immenso e, insieme, ci ha affidato una grande responsabilità: quella di avvicinarci alla grande mistica seguendo le orme dei suoi passi”. Il Card. Giuseppe Betori ci ha confessato: “Dall’alto del presbiterio appariva l’immagine di una città raccolta e partecipe alla vita della Chiesa. E questo si vede solo a Foligno”. Un bell’ impegno per tutti.

Antonio Nizzi

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