“Splende tra i Santi”
In edicola un numero speciale della Gazzetta, formato rivista, 68 pagine interamente a colori, dedicato alla canonizzazione di Angela da Foligno. Anticipiamo quì l’intervento del vescovo Gualtiero.
Nel “firmamento” dei Santi brilla la luce di Angela, che col passare dei secoli non ha subito alcun calo di tensione. Iscrivendo Angela nel catalogo dei Santi, Papa Francesco ci ha fatto un dono immenso e, insieme, ci ha affidato una grande responsabilità: quella di avvicinarci alla grande mistica folignate seguendo le orme dei suoi passi.
Angela, vissuta nella seconda metà del Duecento, è una donna tutt’altro che semplice da capire e da leggere, da interpretare e da valutare; è una figura dalla quale si vorrebbe rimanere alla larga, perché si ritiene di non possedere la chiave per accedere al suo mondo interiore. Tutta presa dalla sua vita mondana, all’improvviso comincia a sentire disgusto per quello che fino ad allora l’aveva appagata. Toccata dalla grazia, inizia a cercare altrove, in un altro piano, in un’altra luce, in un’altra dimensione. Ed ecco che “incontra” san Francesco – morto pochi anni prima che lei nascesse –, il quale diventa il modello, il compagno, il maestro del suo cammino di conversione, che la porterà ad entrare nel “segreto” di Dio, dove intuisce che la scelta radicale della povertà è la via maestra per arrivare alla Croce di Cristo, “punto di perfetto equilibrio fra amore e dolore”.
“Di solito si è affascinati dai vertici dell’esperienza di unione con Dio che Angela ha raggiunto, ma si considerano forse troppo poco i primi passi, la sua conversione e il lungo cammino che l’ha condotta dal punto di partenza, il grande timore dell’inferno, fino al traguardo, l’unione totale con la Trinità”. Queste parole, suggerite da Benedetto XVI, offrono una sicura chiave di lettura del Memoriale, che è la prima parte di un più vasto corpus di testi denominato Liber, raccolto da frate Arnaldo dalla viva voce di Angela, la quale “è la prima voce italiana il cui suono ci arrivi per il canale diretto della rivelazione personale, non della leggenda pia”. Il Liber, “scrigno della vita di Angela”, si colloca nello stesso scaffale delle “Fonti francescane”, perché documenta le visioni, le estasi e le locuzioni di una “valorosa discepola di san Francesco”.
Non sarà facile chiamare Angela con il titolo di “santa”, perché le labbra hanno preso l’abitudine di invocarla come “beata”. Se sarà inevitabile fare qualche lapsus, è bene ricordare che due Pontefici, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, l’hanno chiamata “santa”. Più che di un lapsus si è trattato di un segno premonitore della sua canonizzazione equipollente, che aumenta, anzi, moltiplica la gioia del dialogo con lei nel profondo silenzio della preghiera.
Angela, con meraviglia nuova sentiamo l’eco del tuo nome nelle litanie dei Santi; nella tua vita riconosciamo l’iniziativa mirabile dell’amore di Dio, “origine e fonte di ogni santità”, e con entusiasmo sincero invochiamo la tua intercessione.
Tu hai sperimentato che “niente è più infido del cuore”, abisso insondabile; aiutaci a credere che “Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa”.
Tu hai avvertito la tristezza del peccato e la ricchezza della divina misericordia; ottienici di portare frutti di vera conversione: “l’umiltà, la pazienza, la mansuetudine”.
Tu hai scoperto all’ombra della Croce che il dolore è il sigillo dell’amore; donaci di essere “lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”.
Tu hai percorso il sentiero d’alta quota della mistica, trovando riparo alla mensa pasquale dello “stupore eucaristico”; rendi il nostro cuore “semplice, umile e libero”.
Tu hai temprato “la tenerezza femminile con un coraggio virile”; dacci la forza di seguire il Signore e di servire la Chiesa, sua Sposa, nella fedeltà di una dedizione totale.
Tu hai meritato il titolo di “maestra dei teologi”, ricercando “l’armonia tra la sapienza umana e la verità rivelata”; concedici di “raffinare al fuoco il cuore e la mente”.
Tu hai seguito i passi di san Francesco d’Assisi, “uomo cattolico e tutto apostolico”; ravviva in noi lo slancio missionario degli inizi della predicazione del Vangelo.
Angela, nel firmamento dei Santi brilla la tua luce che ci protegge, ci istruisce e ci guida; nella tua testimonianza di fede il Signore “ci offre un esempio, nell’intercessione un aiuto, nella comunione di grazia un vincolo di amore fraterno”.
+ Gualtiero Sigismondi