Raggi Mismetti Flagiello

Polemiche aperte sul progetto ex-zuccherificio

Assemblea soci Coop: scarsa partecipazione, buoni risultati di gestione

Raggi Mismetti FlagielloSu circa 25.200 soci della Coop Foligno, solo 15 erano presenti ad ascoltare il presidente Giorgio Raggi. Sorprende il dato, vista l’immagine della Coop come organizzazione commerciale che punta sul rapporto stretto con il socio consumatore. Momento difficile, ma la Coop rappresenta comunque una scelta di convenienza che ha riscosso successo. Il volume di vendite si attesterà per quest’anno sui 22,8 milioni di euro con un utile di 700mila euro. Importante il risparmio raccolto: 6.100 soci prestatori hanno depositi per 48 milioni, di cui 14 vincolati.
La Coop Centro Italia nel suo insieme viaggia su cifre importanti: 513.000 soci, più 9.000 nell’anno in corso. Vendite per 616 milioni, con un utile di 5. Raccolta risparmio 612 milioni, più 195 vincolati. Non male in un anno di crisi di consumi. Si pensa di migliorare nel 2014 consolidando qualità e occupazione. Diverse iniziative di solidarietà sono portate avanti da vari comitati di soci operanti nelle diverse sedi. Nonostante alcune disavventure finanziarie connesse con la vicenda Monte dei Paschi e Banca Popolare di Spoleto,il grado di solvibilità è ottimo, afferma Raggi. Quando si investe può capitare di fare errori, specie se i bilanci delle banche non sono veritieri. In ogni caso alcuni soci hanno fatto rilevare che gli investimenti finanziari oggi si rivelano rischiosi proprio per il ruolo spregiudicato assunto dalla finanza.
Naturalmente era inevitabile affrontare la questione dell’ex-zuccherificio. Raggi la conosce bene, in quanto è nata proprio nel periodo in cui egli era sindaco. Ha chiarito in modo convincente che la Coop ha agito con trasparenza. Dopo che il Comune aveva tentato di acquisire l’area senza riuscirci per mancanza di volontà politica e capacità, questa era stata rilevata dalla società Foligno Nuova per circa 8 miliardi di lire. Il PRG (Piano Regolatore Generale) la classificava come area industriale. Era comunque evidente che il nuovo PRG avrebbe cambiato la sua destinazione d’uso. Venne proposto un mix funzionale, ovvero la possibilità di un grande insediamento commerciale, abitativo e direzionale che prevedeva la realizzazione di ben 99.000 metri cubi,un’enormità!
Come è noto, il Tigre adiacente al ponte della Vittoria si sarebbe dovuto trasferire nella nuova area. La Coop fa ricorso al TAR e lo perde, poiché quanto deciso dal Comune, per quanto criticabile, è pur sempre una scelta politica. La Coop a quel punto decide di comprare tutta l’area. Poiché Foligno Nuova “era riuscita” a farsi modificare in modo così favorevole la destinazione d’uso – afferma Raggi – il prezzo è lievitato a circa 24 miliardi di lire, tre volte il prezzo che Foligno Nuova aveva pagato in precedenza. In questi anni molti hanno puntato il dito sulla Coop quale artefice di una presunta speculazione. Non è così, continua Raggi, la scelta sbagliata l’ha fatta l’amministrazione comunale, di cui, all’epoca Mismetti era assessore all’Urbanistica. Consentì un’edificazione massiccia dell’area.
Molti attaccano oggi il progetto Coop, in particolare per le famose torri. Bisogna però riconoscere che questa soluzione è solo una proposta della Coop. Un progetto che può non piacere, anche se può rappresentare un’immagine moderna della Foligno futura. Un’amministrazione attenta da tempo avrebbe avviato con decisione un processo di partecipazione, per arrivare ad una scelta chiara e condivisa. Ma questa amministrazione, come le precedenti, ha dimostrato di non essere in grado di gestire processi di partecipazione democratica e questo è fonte di incapacità politica ed amministrativa. È ora di cambiare pagina. Molti ragazzi hanno attaccato duramente il progetto Coop. Sono giustificati, poiché al momento di approvazione del PRG erano bambini. Non lo sono i critici meno giovani, i quali avrebbero potuto opporsi alla cementificazione dell’area al momento giusto, ma non lo hanno fatto per opportunismo, per sottovalutazione o semplicemente perché il processo di partecipazione sul PRG è stato carente per le ragioni prima richiamate.
Una parte degli ambientalisti fu colpita dalla proposta di realizzare un parco fluviale, che avrebbe interessato il tratto di fiume che scorre davanti all’area in questione e non disse più di tanto rispetto alla cementificazione. Certamente è stata una scelta sbagliata da diversi punti di vista: rischio crisi del commercio nel centro storico, un ulteriore colpo al mercato della casa, visto che l’offerta è già superiore di molto alla domanda.
Altro grave errore dell’amministrazione comunale è il numero enorme di supermercati proliferati in questi ultimi anni: è mancata una programmazione ed una visione complessiva per un giusto sviluppo della città. Basti pensare a ciò che è diventata la Paciana: forse la più brutta ed inefficiente area industrial-commerciale dell’Umbria… In questo quadro preoccupante è giusto puntare il dito solo sulla Coop, facendo finta di non capire di chi siano le vere responsabilità di scelte sbagliate? La Coop comunque non potrà che attuare ciò che è previsto dal PRG: eventuali aggiustamenti o scelte diverse dovranno essere valutati rapidamente e con trasparenza.

© Gazzetta di Foligno – Giuseppe Mondi

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