Una curiosità protomariana
Come molti sanno il nostro Vescovo mons. Gualtiero Sigismondi, in occasione del III Centenario dell’Incoronazione della Beata Vergine Maria del Pianto, ha indetto per il 2013 uno speciale Anno Mariano che è iniziato martedì 14 maggio e si concluderà domenica 12 gennaio 2014.
Per far conoscere la storia della devozione dei folignati alla Madonna del Pianto e le numerose iniziative programmate per la ricorrenza, la Confraternita di San Leonardo e della Madonna del Pianto ha distribuito un piccolo ma gradevole ed esauriente opuscolo. In esso, tra l’ altro, si legge: “Si è cercato di pensare incontri e momenti che sappiano interessare e convogliare l’intelligenza e la devozione di ogni credente, anzi, ciascun folignate, con l’attenzione particolare ai giovani e alle nuove generazioni, passando dall’arte alla musica, dalla letteratura alla teologia, dalla storia alla liturgia”.
Tra le numerose conferenze, incontri devozionali e culturali è prevista per mercoledì 27 novembre alle 18, presso la Sala Conferenze di Palazzo Trinci, l’interessante relazione “Studi di iconografia mariana nella Diocesi di Foligno”, che sarà tenuta dalla Storica dell’arte Dottoressa Giordana Benazzi.
Il tema di tale incontro ci dà lo spunto per far conoscere ai nostri lettori (lungi da noi ovviamente l’idea di voler invadere il campo di una professionista quale la Dottoressa Benazzi!) una “curiosità iconografica protomariana” che potrebbe suscitare dell’interesse. Chi in Cattedrale infatti volesse visitare la Cripta, di recente restaurata ed ora aperta al pubblico con ingresso dal Museo Diocesano (quando è aperto!), in fondo al braccio laterale di sinistra troverà un dipinto su tavola in stile pittorico catacombale in cui è ritratta un’immagine femminile orante, con un bambino dinanzi e con a lato i Santi martiri Carpoforo e Abondio le cui reliquie, ricordiamo, si trovano conservate nella cripta stessa e l’interessante storia dei quali è stata peraltro oggetto di un nostro precedente articolo. Tale tavola è stata verosimilmente commissionata nei primi del novecento dal Faloci Pulignani al pittore romano Numa Pompilio Cervelli, insieme a delle pitture murali di tipo cimiteriale e di altro genere, in occasione di diversi lavori di restauro nella cripta stessa che lo stesso Pulignani fece eseguire e come a suo tempo descrisse. La “curiosità” di cui parliamo presenta due aspetti; il primo è che la “donna orante” è la copia esatta, compresi un vuoto di intonaco pittorico ed i sottostanti mattoni, di quella murale della metà del IV secolo che si trova su di un arcosolio nelle catacombe lungo la via Nomentana, a Roma, dette del Cimitero Maggiore, non lontano dal grande complesso monumentale di Sant’Agnese.
L’altro aspetto, più interessante dal punto di vista iconografico, è che tale tipo di figura, frequente nelle pitture catacombali, sia tuttora oggetto di discussione fra gli studiosi circa la sua natura: è una delle prime immagini della Vergine con il Bambino? È l’immagine di una devota matrona con il figlio defunto? Chi volesse saperne di più può trovare su internet dell’interessante materiale sull’argomento; citiamo ad esempio l’articolo di mons. Giovanni Carrù, già Segretario della Pontificia Commissione per l’Archeologica Sacra, “Un prototipo dell’iconografia mariana del IV secolo”, pubblicato sull’Osservatore Romano del 15 Agosto 2010, mentre altre pubblicazioni potranno essere ovviamente trovate alla voce ”Iconografia mariana”.
Buona ricerca quindi ai “navigatori” che volessero approfondire l’argomento e a tutti i nostri lettori un caloroso invito ad ascoltare il 26 novembre quanto ci dirà la Dottoressa Benazzi, ovviamente con ben altra sostanza rispetto a queste dilettantistiche notarelle.
Gazzetta di Foligno – Marco Guarino