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Controcanto – La voce del Consiglio Comunale

Riccardo Meloni, PDL
Riccardo Meloni, PDL

Quando si parla di Bilancio comunale, molto spesso la selva di numeri non fa altro che confondere le idee a chi tenta di comprenderne i contenuti. Farò al riguardo qualche esempio concreto per rendere l’idea.
L’IRPEF è un’imposta in cui è il Comune che stabilisce il prelievo : nell’anno 2012 con un reddito di 15.000 euro annui il soggetto era esente, nel 2013 pagherà 90 Euro, nell’anno 2012 con un reddito di 70.000 euro annui si pagavano 392 Euro, nel 2013 si pagheranno 476 Euro; nella fascia più bassa l’aumento è di 90 euro, in quella alta di 84. Un aumento totale di oltre 1.000.000 di Euro solo in quest’anno.
IMU: viene aumentata alle seconde case locate, a quelle non locate, alle abitazioni concesse a comodato d’uso gratuito, queste ultime in molti casi sono concesse gratuitamente ai figli dai genitori.
TARES, la nuova tassa sui rifiuti, un salasso inaudito per un servizio inefficiente e del tutto approssimativo, senza una programmazione regionale, che ci vede costretti a pagare anche il trasporto fino a Perugia e prossimamente ad Orvieto. L’ultimo dato sintetico che fa comprendere gli aumenti è il prelievo fiscale pro capite che passa, anche per effetto della TARES, dai 391 Euro del 2012 ai 635 del 2013, con un aumento di oltre il 60%.
Questi sono i dati inconfutabili. Il rammarico inoltre nasce anche dal fatto che i servizi che paghiamo profumatamente sono del tutto inefficienti.
L’amministrazione da parte sua non fa nessuna autocritica, ripete continuamente lo stesso discorso, ossia che si sono ridotti i trasferimenti statali e quindi non vi è altra soluzione; la cosa buffa è che sembra che i trasferimenti si siano ridotti solo alla nostra città, come se le altre città non subissero lo stesso trattamento.
La verità è un’altra e tutti i cittadini di Foligno ora la percepiscono: l’attenzione alle fasce più deboli è nulla, anzi sono quelle più tartassate e con gli aumenti più cospicui, (vedi esempio IRPEF e IMU), e questo non fa che aumentare inquietudine e preoccupazione nelle persone con un basso reddito ed innalzare anziché ridurre il gap economico e sociale tra i cittadini; inoltre i servizi (vedi raccolta differenziata) sono scadenti e inadeguati.
Siamo arrivati a questo perché in tutta la legislatura, ormai volta al termine, non si sono mai affrontati i veri problemi della città, ma si è soltanto tirato a campare: le partecipate che ci costano tantissimo sono ancora lì con i consigli di amministrazione e le loro inefficienze, sono aziende che, se messe in un mercato reale, non riuscirebbero a durare neanche un anno; non è stata fatta nessuna infrastruttura cittadina degna di nota, la città in questi anni ha totalmente perso la sua funzione di polo attrattivo commerciale, non si è prestata la dovuta attenzione allo sviluppo. Foligno è una città che si è messa in evidenza solo per l’aumento delle tasse comunali.

Alessandro Broscia, PD
Alessandro Broscia, PD

In un momento oggettivamente difficile, una nota positiva la leggiamo nel modo con cui si è sviluppata la stesura e l’approvazione del bilancio, attraverso uno sforzo teso alla ricerca di risultati condivisi che lenissero in parte le gravi restrizioni che la crisi impone. Non si possono infatti dimenticare i tagli operati dal governo centrale alle risorse delle amministrazioni locali: il nostro comune, dal 2009, ha visto diminuire del 50% i trasferimenti statali. Ci rincresce registrare e, faremo del tutto per contrastarlo, un allarmante messaggio politico. I comuni, dispensatori di servizi, stanno diventando soggetti esattori per conto dello Stato che ne ha limitato drasticamente la possibilità di svolgere la propria funzione istituzionale. In questo quadro ci è sembrato necessario il coinvolgimento, con assemblee programmatiche pubbliche ed iniziative di partito, del più vasto strato di cittadini, per rendere note a tutti le difficoltà oggettive, per ascoltare opinioni e ricevere proposte che aiutassero anche a realizzare un bilancio di previsione che garantisse le fasce meno abbienti (manteniamo, infatti, invariate le risorse destinate alle politiche sociali) e nello stesso tempo traguardasse uno sviluppo che dobbiamo assolutamente “costruire”. Questa linea politica, che ha sicuramente bisogno di essere seguita con ancor più vigore, ha permesso di salvaguardare le peculiarità del comune di Foligno come le iniziative culturali, perché pensiamo che specialmente dalla cultura possa venire una spinta sia dal punto di vista del turismo sia per l’approfondimento delle conoscenze. La riqualificazione del centro storico, della periferia e delle zone montane, non può che essere letta anche come incentivo per le attività commerciali e del turismo; anche la formazione è una bandiera che non vogliamo assolutamente abbandonare. Non sarebbero stati prodotti i presupposti per una efficace inversione di tendenza, senza un attento esame delle risorse che vengono messe a disposizione dalle istituzioni superiori (es. bandi europei) e senza un capillare rapporto con tutte le forze imprenditoriali del territorio. Il Puc2 ed il Piano Città, ad esempio, rappresentano un’importante fonte di risorse sia per i privati (finanziamenti a fondo perduto per ristrutturare la propria attività) sia per interventi di iniziativa pubblica (riqualificazione di aree del centro cittadino, nuova caserma dei Vigili Urbani, copertura wi-fi del centro storico) che permettono di vedere un futuro meno buio. Con l’onestà intellettuale che ci contraddistingue, però, non possiamo sottacere la necessità di un ritocco, seppur contenuto, dell’IRPEF, con esenzione prevista per redditi fino a 12.000,00 euro (esenzione di livello elevato anche per la Tares). Un altro punto qualificante per la nostra amministrazione è la riorganizzazione delle società partecipate, componente essenziale per la salute del bilancio. Questo percorso, iniziato già da qualche tempo, ci sembra obbligatorio che venga proseguito con perseveranza e decisione.

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