Maschio e femmina lo creò
Perché un’assemblea della famiglia
L’anno pastorale 2013-2014 si apre con una particolare attenzione alla famiglia, che deriva da un percorso intrapreso ormai da qualche anno e che ha coinvolto sia il Consiglio Pastorale Diocesano, sia il Consiglio Presbiterale, ma anche il lavoro degli uffici pastorali. Il 5 ottobre 2008, salutando i giovani riuniti a Piazza Garibaldi in occasione del suo ingresso a Foligno, il Vescovo Gualtiero Sigismondi affermava che “la pastorale familiare è la sorgente della pastorale giovanile [e] questa, a sua volta, è l’alveo che conduce al delta della pastorale vocazionale”, riconoscendo alla famiglia il ruolo educativo centrale nella crescita umana e cristiana dei giovani. Tale ruolo non può essere semplicemente “delegato” dalla famiglia – che ne è titolare – alla parrocchia, alla scuola, ad associazioni sportive o simili, specializzate in un particolare ambito ma, perché l’educazione sia fruttuosa, deve essere condiviso. La pastorale della famiglia, “piccola Chiesa”, “Chiesa domestica”, può davvero essere lo snodo fondamentale nella vita della comunità ecclesiale: come i genitori donano la vita, così, in collaborazione con la Chiesa, essi sono responsabili della crescita spirituale dei figli e quindi della trasmissione del Vangelo. La famiglia si trova, così, ad essere “soggetto” di pastorale e non solo “oggetto” di attenzioni, pure importanti nella fase storica che stiamo vivendo, in cui il matrimonio sacramentale, unione stabile e feconda, è messa in crisi da modelli estranei a quello evangelico. Del resto, nessuna forma di amore, più di quello sponsale, è ad immagine della Trinità. Dalla famiglia, dunque, come da una sorgente, la Chiesa può trarre linfa vitale per essere comunità educata dall’amore e all’amore.
© Gazzetta di Foligno – FABIO MASSIMO MATTONI