La sanità dei furbi: indagati in 68
L’inchiesta riguarda falsi ricoveri all’Ospedale di Foligno
68 avvisi di garanzia sono stati recapitati a infermieri, medici e operatori della sanità al termine di un’indagine condotta dai Carabinieri. Riguardano falsi ricoveri all’Ospedale San Giovanni Battista di Foligno, per garantire a se stessi, piuttosto che ad altri, l’accesso diretto (scavalcando le liste di attesa) e gratuito a esami clinici, soprattutto analisi del sangue, all’interno della struttura ospedaliera. I reati contestati dal pubblico ministero Giuseppe Petrazzini sono quelli di falso ideologico e di truffa aggravata, ipotizzando, per gli anni 2010-2011, un danno erariale di decine di migliaia di euro. Diversi i reparti interessati, compresi quelli di pre-ospedalizzazione e del pronto soccorso. L’indagine del Nucleo antisofisticazione, probabilmente avviata a seguito di segnalazioni, si è svolta attraverso accertamenti incrociati con verifiche sulla durata del ricovero e sugli esami eseguiti dai pazienti. Sandro Fratini, direttore generale della nuova Ausl 2 (Foligno-Terni), in attesa di conoscere i dettagli delle conclusioni dei Carabinieri e della Magistratura, afferma che, se saranno accertate responsabilità, l’azienda sanitaria si riserva di sanzionare i colpevoli. Oggi, continua Fratini, “una condotta come quelle per cui si è proceduto con l’indagine, non sarebbe più possibile, perché ci sono un incrocio e un controllo dei dati inseriti”, per cui i ricoveri sono tenuti sotto stretta osservazione. Delle 68 persone coinvolte, ci sono da vagliare le diverse motivazioni; così i sindacati vogliono capire cosa sia successo e aiutare gli indagati a presentare una memoria difensiva, affinché si chiariscano le diverse posizioni. Fin qui la cronaca. Commentare un processo investigativo che ancora deve essere concluso con un eventuale rinvio a giudizio è compito delicato. Si può solo registrare che i furbi sono sempre esistiti e sempre esisteranno, soprattutto se non si esercita controllo. È anche questo il commento di Giuseppe Mondi, responsabile del Tribunale dei diritti del malato a Foligno, il quale registra che “chi governa, non governa”, ovvero non controlla e lascia che si verifichino spiacevoli situazioni, che comportano danni economici alle finanze pubbliche. La sanità è poi uno dei quei settori che più si presta alle furberie per saltare file e burocrazia. A tutti sarà capitato, per esempio, avere dal medico specialista una via accelerata al ricovero in ospedale per effettuare esami diagnostici o operazioni chirurgiche. Ciò non costituisce reato, ma è il sintomo di una malattia italiana, quella di trovare vie alternative e scorciatoie per avere un servizio pubblico, che è dovuto e che non dovrebbe basarsi sul privilegio. Assessori e dirigenti umbri si fanno belli con l’eccellenza della sanità pubblica, i conti a posto e le risposte adeguate alle richieste dei cittadini. Quando emergono vicende come quella dei falsi ricoveri, essi dovrebbero riflettere sui loro mancati controlli.
© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI