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Settimana politica 2013 – 16

Presenze e assenze in Giunta.
Molto bene il Sindaco Mismetti, introvabile Romagnoli
Da inizio mandato, estate 2009, gli amministratori comunali si sono riuniti in Giunta 314 volte. Il più presente in assoluto è Nando Mismetti, assente solo 9 volte; nel 2012 e nel 2013, fino al 15 aprile, il Sindaco non ha assenze. Non si può dire altrettanto del suo vice, Massimiliano Romagnoli, che ha disertato le riunioni di Giunta in 110 occasioni. L’assessore alle politiche dell’infanzia Maria Frigeri è mancata all’appello 99 volte e 93 assenze ha totalizzato Elisabetta Piccolotti, con delega alla cultura. Seguono l’assessore al bilancio Elia Sigismondi con 77, Rita Zampolini (servizi sociali) con 72, Joseph Flagiello, delega all’urbanistica, con 63, Christian Napolitano (altro assessore ai servizi sociali) con 55. Salvatore Stella, assessore ai lavori pubblici, è il più assiduo, dopo il Sindaco, con 283 presenze in Giunta. In questi quattro anni di legislatura Sindaco e assessori si sono riuniti ufficialmente per deliberare in media cinque -sei volte ogni mese. Risulta che Massimiliano Romagnoli è stato troppo spesso assente, lasciando massima fiducia alla direzione di Mismetti e l’onere delle decisioni da adottare ai colleghi. Onere, in quanto, se i provvedimenti decisi dal potere esecutivo sono collegialmente applicati, la responsabilità rimane sempre personale, per cui l’assenza finisce col diventare un evidente disimpegno. E le pratiche delicate che la Giunta ha esaminato in questi anni sono state numerose. Alcuni degli otto assessori – vedi, su tutti, Romagnoli e Frigeri – oltre a disertare le Giunte convocate, sono scarsamente presenti nel Consiglio comunale, che ha il compito di ratificare atti amministrativi. Tra le donne in Giunta la più presente e la più impegnata, anche al di fuori di questa, è senz’altro Rita Zampolini.

Evitato il fallimento del Mattatoio
Il 20 aprile la Corte di Appello di Perugia ha accettato la proposta di concordato del liquidatore Vincenzo Lazzaroni, tramite l’avvocato Claudia Salari dello studio folignate omonimo. Si evita così il fallimento e i creditori avranno maggiori possibilità di recuperare le proprie spettanze; se in parte o tutto, si vedrà. Lazzaroni ha fiducia che si possano vendere al meglio le proprietà immobiliari dell’intero complesso aziendale, salvaguardando i livelli occupazionali e la presenza del servizio di macellazione nel territorio.

Da luglio addio a Equitalia. Cosa farà il Comune di Foligno?
Scade la convenzione con Equitalia, che è incaricata dai Comuni per la riscossione di tributi, specialmente quelli non pagati regolarmente. È notizia recente che la stessa società, di concerto con l’Agenzia delle Entrate, ha deciso di escludere dal pignoramento pensioni e stipendi sotto i 5 mila euro mensili. Ma le polemiche politiche sui metodi e sulle azioni adottati da Equitalia non si placano. Con la scadenza ricordata, per riscuotere quanto gli spetta, il Comune di Foligno dovrà decidere se organizzarsi per conto proprio o magari consorziarsi con altri enti locali. Così facendo, si risparmierebbe sull’aggio dovuto a Equitalia per il servizio reso; ma probabilmente i recuperi diminuiranno, perché effettivamente la società concessionaria ha avuto più mezzi e organizzazione a disposizione. Il Comune, però, conoscendo – almeno si spera – i propri contribuenti, può meglio comportarsi senza vessarli eccessivamente, avendo al suo interno le professionalità adatte. Ma evasione ed elusione delle tasse e imposte comunali sono ancora diffusi anche da noi, per cui con la comprensione delle difficoltà economiche delle famiglie bisogna conciliare allo stesso tempo fermezza.

Pur di mantenere il Giudice di Pace, il Comune è disposto a pagare
Non vogliamo perdere il presidio folignate del Giudice di Pace: è quanto ha deciso la Giunta comunale. Il Comune è disposto a farsi carico di tutte le spese gestionali – comprese quelle del personale amministrativo (4 addetti) – dell’ufficio, che si interessa di pratiche giudiziarie e promuove la conciliazione per evitare cause. Così ha scritto al Ministero della Giustizia, allegando un piano economico che prevede per il primo anno la spesa di 218.788 euro e, gli anni successivi, quella di 170.688. Una scelta coraggiosa quella del Comune, che, in questo modo, blinda un servizio a cui accedono diversi cittadini, dopo aver perso il Tribunale, rimasto a Spoleto.

© Gazzetta di Foligno – Giancarlo Antonelli

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