Incontrano il Papa i Vescovi umbri
Nella Visita ad Limina l’incontro con il Papa va ben oltre il ritratto delle diocesi che ogni Vescovo presenta alle Congregazioni e allo stesso Pontefice. È prima di tutto il pellegrinaggio dei Vescovi umbri sulla tomba del fondatore della Chiesa di Roma, l’apostolo Pietro, per incontrarne lì il successore, Papa Francesco, che li “presiede nella carità”, per pregare insieme con Lui e rafforzare la comunione fraterna tra le Diocesi umbre e con la Chiesa di Roma. La Visita suggella il dettame del Vaticano II, che prefigura il Papa e la Curia in ascolto delle Conferenze episcopali e il recupero della collegialità nel governo della Chiesa. Questa volta poi, per un Papa che ha scelto con coraggio il nome Francesco, facendo così irruzione nella storia religiosa e umana della nostra regione, è tutta l’Umbria, dietro ai Vescovi, a desiderare l’incontro con Lui e magari ad averlo pellegrino nella terra del Poverello. Ma non è solo questione di nome, perché i primi gesti e le prime parole di Papa Francesco hanno già introdotto nella Chiesa una fragorosa ventata di novità e di freschezza. A tutti appare più agevole ascoltarlo, comprenderlo, incontrane lo sguardo, dargli ragione nei messaggi così dolci e forti, che scuotono credenti e non credenti. Dunque, verrà presto in Umbria Papa Francesco? È probabile. L’importante è ora riflettere con i Vescovi sulla situazione religiosa della regione e sui tanti problemi, difficoltà e sofferenze che l’attraversano in lungo e in largo. La terra che il poeta identificava come l’oriente della cristianità pare diventare ogni giorno di più la regione del declino, sotto tanti punti di vista. L’economia arretra e la politica appare disorientata. E mentre ci piacerebbe vedere Perugia-Assisi a capitale della cultura europea, ci ritroviamo a fare i conti, molto di frequente negli ultimi anni, con un capoluogo dall’immagine fin troppo danneggiata da eventi negativi. Anche la vita religiosa oscilla tra devozioni e fede, tra tradizioni e rinnovamento, tra individualismi di conventi e campanili e comunione ecclesiale. In Umbria tutta la storia e la geografia parlano dei nostri santi. Ma oggi le vie di Francesco si confondono con quelle della cucina tipica e quelle dei santuari con le strade del vino e dell’olio. Purtroppo, alla diffusa ammirazione per il Santo di Assisi, poco segue l’imitazione sincera da parte di noi credenti. Tutte queste cose, con la dovuta attenzione e la precisione che meritano, i Vescovi dell’Umbria le avranno senz’altro fatte presenti a Papa Francesco. E non è difficile immaginare le risposte di chi, fin dai primi i giorni del pontificato, ha esortato le comunità cristiane ad avere un cuore di misericordia e di perdono, a camminare tra la gente, a non chiudersi in se stesse, a lavorare con il vangelo per una nuova primavera della Chiesa. L’incontro tra Papa Francesco e il Vescovo Gualtiero è avvenuto al termine della Visita Pastorale, che avrà ora la solenne conclusione nella veglia di Pentecoste in cattedrale. Forte è l’attesa di sentire dalla voce del nostro Vescovo sia l’eco dell’incontro, sia il mandato che affiderà alla sua Diocesi per i prossimi anni.
© Gazzetta di Foligno – Antonio Nizzi