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Settimana politica 2013 – 14

Romagnoli, sospeso dal PSI, annuncia ricorso. Belmonte e Ciancaleoni al Sindaco: dia seguito al nostro dissenso
La commissione provinciale di garanzia del Partito Socialista ha sospeso per sei mesi il vice-sindaco Romagnoli, espulso il segretario Mauro Gobbini e commissariato la sezione “Buozzi”. Il provvedimento, c’era da aspettarselo, è stato contestato dagli interessati, che non riconoscono le decisioni della “presunta commissione” e annunciano ricorsi ai livelli nazionali. Dall’altra parte, i dissidenti consiglieri comunali Ciancaleoni e Belmonte non si danno per vinti e chiedono al Sindaco un incontro, affinché il primo cittadino si pronunci sulla loro sfiducia al vice Romagnoli. Finora Mismetti ha preso tempo, ma i due socialisti folignati non demordono e ribadiscono che è loro intenzione di “mandare a casa” quelli che definiscono “poteri forti che i cittadini conoscono”. “Chiediamo scusa – scrivono in un comunicato – per non averlo fatto prima di fronte ad uno scempio amministrativo che grida vendetta”. Parole dure per denunciare “la mancanza di passione di Romagnoli nell’attività politica, palesata dall’assenteismo in Giunta e nelle manifestazioni ufficiali da vice-Sindaco e assessore”. Belmonte e Ciancaleoni ripropongono il conflitto di interessi, causa della rinuncia del Romangoli a difendere Equitalia anche in controversie contro il Comune. Rinuncia però poco trasparente, secondo i due dissidenti, perché il vice-sindaco ha lasciato lo stesso incarico alla moglie. Ora, con l’anatema dei socialisti perugini, è solo la sezione “Nenni” legittimata a Foligno; l’altra, la “Buozzi”, deve far i conti con il commissario Evasio Galletti da Orvieto. La difesa del vice-sindaco è comunque a tutto campo: “Non sono stato eletto come esponente del PSI, ma ho preso un terzo delle preferenze in una lista civica” con diverse aree politiche rappresentate. È stata, aggiunge, “una riconferma del successo del 2004 in una lista di socialisti riformisti, quando l’attuale PSI nemmeno esisteva e c’era lo SDI”. Insomma, un ginepraio tra insulti e rimbrotti, che l’ormai ex-direttivo della “Buozzi” giudica come una vendetta nata da invidia e sete di potere verso Romagnoli e Gobbini, “due persone libere, oneste e non asservite agli interessi dei politicanti, che danno profondamente fastidio”. I problemi della città sono ben altri, ma è questo quel che ci presenta oggi il teatrino della politica.

Il Palasport tenta di rinascere con ARIEL. E ci sono delle novità
Da circa un anno e mezzo, la cooperativa sociale folignate ARIEL gestisce il Palasport “Giuseppe Paternesi” e, in collaborazione con il Foligno Calcio, il campo sportivo del Santo Pietro. Dopo la revoca da parte del Comune al vecchio concessionario, il Palasport è stato affidato, prima a tempo determinato e poi tramite asta, all’ARIEL. Il presidente Fabrizio Dionigi, consapevole del compito non certo facile che la cooperativa si è assunta, ha impostato la gestione su un unico obiettivo: i cittadini e le società sportive devono riappropriarsi di questa grande struttura, dalla quale si era allontanati e disamorati. In otto anni l’ARIEL si ripropone di mantenere efficiente il Palasport, organizzando eventi soprattutto a carattere sportivo, sempre tenendo conto che il palazzetto è di tutti e per tutti a disposizione. L’apertura di un bar al pomeriggio e la possibilità, tramite registrazione annuale con pochi euro, di poter utilizzare all’interno illimitatamente la connessione internet sono due iniziative volte proprio a richiamare attenzione dalla cittadinanza, offrendo servizi per il tempo libero. Impresa impegnativa questa dell’ARIEL, ma le buone intenzioni e la serietà della cooperativa potrebbero far dimenticare ai folignati le inefficienze precedenti, di cui il Comune, con la scarsa vigilanza, ha certamente qualche colpa.

Croce Bianca, Croce Rossa e Stella d’Italia potrebbero perdere il trasporto sanitario: denuncia di Barberini
Il consigliere regionale del PD Luca Barberini denuncia la mancata approvazione del regolamento, scaduto da due mesi, collegato alla legge della Regione Umbria che disciplina i requisiti e gli adempimenti per l’accreditamento all’esercizio delle attività di trasporto sanitario. Associazioni e organismi senza scopo di lucro, che da un secolo forniscono questo servizio, rischiano di trovarsi scavalcate da altre anche extra-regionali, di cui non si conoscono né la tradizione né la professionalità. Un centinaio di lavoratori impegnati nel 118 e altre attività di servizio rischiano il proprio futuro occupazionale. Barberini sollecita quindi la Regione a colmare il vuoto legislativo. Oggi il servizio di emergenza 118 è gestito dalle due nuove ASL; Foligno è sotto quella di Terni. Ma la revisione di spesa potrebbe ancora ridimensionarlo. E se poi in questo delicato settore della sanità si aprisse alla concorrenza non certificata, la tradizione centenaria locale riceverebbe un durissimo colpo.

Energie rinnovabili: prima invocate poi stoppate
Le associazioni del coordinamento regionale sulle energie rinnovabili vogliono che la Regione eviti lo stravolgimento del territorio da pale eoliche, dalle distese di fotovoltaico a terra e dagli impianti industriali a biomasse e biogas, dall’uso di combustibili derivati dai rifiuti negli impianti che ricavano energia. Inoltre esse chiedono che le amministrazioni locali coinvolgano i cittadini nei procedimenti che autorizzano i relativi progetti. E contestano, chiedendo le dimissioni dell’assessore Rometti, lo scarso rispetto del regolamento regionale sulla valutazione di impatto ambientale dei vari impianti. In Umbria, anche per gli incentivi, l’energia da fonti rinnovabili si è sviluppata, assicurando lavoro, ma non solo, perché il risparmio e il minore inquinamento sono beni sociali. Per questo l’intervento sopra ricordato è contradditorio, anche se è condivisibile la preoccupazione di non invadere aree protette con pale eoliche o pannelli fotovoltaici. Ma se vogliamo migliorare l’aria che respiriamo (le città sono costrette a monitorare i livelli di guardia, come a Foligno in più luoghi) l’energia pulita è il futuro.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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