Papa Francesco: la forza dei gesti
Unendo la semplicità francescana all’austerità gesuitica, Papa Bergoglio ha scelto di edificare la Chiesa con gesti eloquenti sulle solide fondamenta teologiche gettate da Benedetto XVI, che non manca mai di citare con venerazione. Papa Francesco ha scelto una radicale sobrietà negli abiti e nei paramenti e un’immediatezza dirompente nella relazione con il popolo; si è definito “Vescovo di Roma” a sottolineare la collegialità con gli altri Vescovi e la sua vicinanza alle Chiese orientali; ha portato nella Città Eterna la sua esperienza nelle periferie di Buenos Aires, arricchendo con la sua carica umana e la sua “anima latina” il ministero di Pietro. “Povertà”, “misericordia”, “tenerezza”: a giudicare dai primi giorni di pontificato, questi tre elementi caratterizzeranno la Chiesa di Papa Francesco, che nella santa Messa per l’inizio del suo ministero petrino, celebrata nella Solennità di San Giuseppe, ha voluto delineare i tratti della sua missione. Il Papa, come Giuseppe, deve essere “custode” della Chiesa, aver cura di tutti, prodigarsi perché si custodisca il Creato, ammonire i fedeli a custodire i loro sentimenti e il loro cuore. Custodire i sentimenti, perché se Dio non si stanca di usarci misericordia, spesso siamo noi a stancarci di chiedergli perdono. Custodire il Creato perché, secondo l’esempio di San Francesco, possiamo vivere sobriamente e in pace. Dopo un Papa che si colloca tra i più grandi teologi di tutti i tempi, che si è spogliato per vivere nel totale affidamento a Cristo, viene un pastore semplice, che parla anche ai lontani e certo interroga le coscienze di tutti; un Papa che chiede preghiere al suo popolo e lo invita alla tenerezza, mostrandosi insieme altamente spirituale e profondamente umano; un Papa che parla di “Chiesa povera” ma la mette al tempo stesso al riparo dalla tentazione di divenire un’organizzazione assistenziale, esortandola a mettere al centro Cristo, la meta verso cui il Popolo di Dio deve camminare. Tuttavia, ciò che più colpisce e commuove, soprattutto in contrapposizione alle logiche “mondane” e politiche che noi siamo abituati ad applicare indebitamente alla Chiesa, è la sua sorprendente capacità di leggere i segni dei tempi e di scegliere, con l’assistenza dello Spirito Santo, un Papa secondo il cuore di Cristo e adatto a portare, in maniera sempre nuova, il Vangelo agli uomini di ogni tempo, non servendo altri che il Signore crocifisso e risorto.
© Gazzetta di Foligno – FABIO MASSIMO MATTONI