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Settimana politica 2013 – 10

Gobbini (PSI) nominato in VUS GPL
Nemmeno a farlo apposta e con una tempistica sospetta, il Sindaco ha nominato Mauro Gobbini, segretario folignate socialista, nel consiglio di amministrazione del ramo della società multiservizi. All’opposizione non par vero di cavalcare tale nomina: sia per denunciare “vecchie logiche spartitorie, privilegiando esclusivamente non le competenze professionali, ma l’appartenenza partitica”; sia per affiancarsi in qualche modo alla protesta di Belmonte e Ciancaleoni. La nomina, infatti, arriva “guarda caso, proprio in questi giorni, quando il Psi è interessato da laceranti lotte interne”. È questo il commento dall’opposizione di Marco Cesaro, il quale aggiunge:“Restiamo in attesa del curriculum del neo-nominato, onde fugare il dubbio che sia stato scelto dal Sindaco solo perché segretario di un partito dell’attuale maggioranza”.

Fallimento del Mattatoio: danno ingente per il Comune.
Mozione urgente di Cesaro e Filipponi
Il Comune di Foligno è creditore per 258.000 euro verso il Mattatoio in liquidazione. Questo credito dovrebbe essere ripagato nella misura del 44,13%, quindi con una perdita notevole. La Giunta ha aderito alla proposta del liquidatore Vincenzo Lazzaroni, che è stato anche l’ultimo presidente della società per azioni Mattatoio, considerandola la più idonea perché, se si aspettasse la vendita sul mercato dei beni alienabili, non si avrebbe la garanzia di maggiori realizzi. Marco Cesaro – ora capogruppo della nuova formazione di destra Fratelli d’Italia – e Stefania Filipponi di Impegno Civile hanno presentato una mozione urgente per discutere in Consiglio comunale della situazione della procedura di concordato preventivo relativo alla società pubblica. Chiedono che siano ascoltati il liquidatore e il legale della liquidazione, lo studio Salari, e che, dando mandato al Segretario Comunale e all’Ufficio Legale, si valuti la promozione di un’azione di responsabilità nei confronti di tutti gli amministratori della Mattatoio Valle Umbra Spa e di quelli del socio pubblico – il Comune di Foligno lo è al 64% del capitale -, che “hanno causato lo stato di dissesto della società, con conseguente danno per l’erario comunale”. Le criticità finanziarie furono evidenziate sin dal 2001 dagli amministratori del Mattatoio, sul quale ci fu un investimento iniziale di 7,2 miliardi di lire, poi lievitato fino a 10 e mezzo per via della scelta di un diverso sito dove costruirlo (da località Fiamenga a località Cupa e cioè da un terreno di proprietà comunale a un altro da acquistare), considerato che Spoleto avrebbe chiuso la sua struttura di macellazione. Ma questa previsione non si è avverata, con conseguenti difficoltà economiche del Mattatoio, caratterizzate da cambiamenti di gestione e richieste di iniezioni di liquidità per le utenze da pagare. Il compito del liquidatore è quello di “liquidare in bonis le spettanze creditorie”; in totale le passività del Mattatoio assommano a più di 4 milioni. Una vicenda a dir poco intricata quella del Mattatoio, che fa comprendere come quell’unione con Spoleto e altri comuni vicini sia stata, e lo è tuttora, costellata da incomprensioni, ripicche e lotte di fazioni politiche, anche se all’interno dello stesso partito.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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