Gualtiero Sigismondi

La redenzione dell’uomo nella libera adesione di Maria

Il silenzio mi accoglie, la sera del 30 novembre, quando entro in cattedrale, dove sta per iniziare la cerimonia della catechesi per l’Avvento, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Gualtiero Sigismondi, un silenzio che avverto carico di preghiera, di attesa, di intenzioni, che i fedeli, accorsi numerosi, innalzano al Signore. All’ingresso del Vescovo quel silenzio è sommessamente rotto dal canto quasi claustrale del coro che intona “Madre del Redentore” e, subito dopo, è reso significativo dalle parole del celebrante, che, all’inizio del rito, sottolinea il “Sì” dell’’apostolo Andrea, che ha atteso e scoperto il Signore e segue per primo Gesù, e soprattutto il “Sì” di Maria, un “Sì” di totale abbandono alla volontà di Dio. L’invocazione iniziale è rivolta allo Spirito Santo perché ci aiuti, durante questa novena dell’Immacolata Concezione, a pregare, affinché la nostra fede aumenti. Questo tempo liturgico è tempo di attesa gioiosa di Gesù che viene ed il popolo di Dio è pieno di riconoscenza per l’immenso dono che gli viene fatto. Forza di adesione, sollievo di tutto l’essere, convinzione potente, certezza che non lascia spazio al dubbio: queste le sensazioni che provo. Emozione, meraviglia, stupore senza voce mi accompagnano durante l’ascolto della pagina evangelica di Luca relativa all’annuncio dell’angelo: Dio cerca un ingresso per venire al mondo, “bussa alla porta di Maria che mostra un silenzio quasi incredulo, ma non remissivo, nell’accogliere il Salvatore”. L’omelia è davvero illuminante: il Vescovo inizia dicendo che Dio ci dona la grazia di vivere un altro anno liturgico, invitandoci a “dilatare gli spazi” per attenderlo ed accoglierlo. Il periodo di Avvento è tempo favorevole ad un cammino di fede; e Maria “spalanca le porte”, mentre “la terra quasi trattiene il respiro”, attonita, davanti al mistero dell’Incarnazione. Il Vescovo illustra e rafforza i concetti di libertà, grazia, dignità, verità, carità, valori consequenziali l’uno all’altro, importantissimi per la vita cristiana. “Il Sì della Vergine Maria sigilla il Fiat dell’Annunciazione”, dice; “la fede permette all’uomo di scoprire la sua dignità; la libertà raggiunge la sua maturazione quando è aperta alla grazia”: ce lo insegna proprio Lei, Maria, facendoci capire “il grande dono che il Signore ci ha fatto creandoci liberi, riconoscendo la nostra libertà”. “Ma la libertà non esiste da sola; essa raggiunge la sua maturazione quando è aperta alla grazia; l’uomo realizza la sua dignità, quando scopre la libertà di accedere a Dio in piena fiducia”. “La libertà non esiste da sola”, perché “ha bisogno del respiro della verità e deve esprimersi nella carità”; intendendo la libertà come” servizio e condivisione; “quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi, e si diventa liberi quanto più si rimane ancorati alla verità”. Questi tre valori ci permettono di accedere alla “gioia che non è uno stato d’animo passeggero, ma il distintivo fondamentale del cristiano”. I silenzi che si susseguono, ricchi di riflessioni e di meditazioni, alternati ai canti di adorazione, concludono la splendida occasione di preghiera che ci è stata data, preghiera che ristora e rinfranca. L’assemblea dei fedeli segue il Vescovo nel canto del Pater Noster, carico delle intenzioni e dei propositi formulati durante l’Adorazione.

© Gazzetta di Foligno – LUCIANA BIANCHI

Il testo della meditazione del Vescovo Gualtiero agli operatori pastorali, così come gli altri documenti pastorali, può essere scaricato dal sito della diocesi www.diocesidifoligno.it.
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