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Settimana Politica 2012- 39

Pavimentazioni: rischiano di saltare i conti del Comune
I ritardi nell’inizio dei lavori e i disagi nel prosieguo dal 2009 ad oggi: è la giustificazione delle riserve avanzate dalla ditta appaltatrice (che poi è ricorsa a sub-appalti) dei lavori di pavimentazione. La cifra del risarcimento richiesto è notevole, oscilla tra 5 e 8 milioni. Se il Comune dovesse essere costretto a pagare tali penali o anche una parte di queste di tasca propria e non con i fondi utilizzati per i lavori, rischia la bancarotta, fatto non nuovo, ma non per questo auspicabile. L’assessore Salvatore Stella, in seconda commissione consiliare, ha confermato l’esistenza di questa richiesta, convinto che “il Comune possa giustificare le cause che hanno impedito alle aziende di iniziare nei tempi stabiliti”. Quello del mancato rispetto delle clausole contrattuali sottoscritto con le società appaltatrici dei numerosi cantieri è, per il Comune di Foligno, un fatto troppo ricorrente. Rammentiamo come esempio illuminante l’appalto di Via Mille, quello comprendente anche il nuovo marciapiede, il cui costo è lievitato di quasi 3 volte da quello previsto nel contratto iniziale per le penali pagate. Altro aspetto non secondario è che l’ufficio legale del nostro Comune non è abilitato al ricorso in Cassazione, per il quale deve rivolgersi quindi a un soggetto esterno. Le pavimentazioni – intervento capillare, ambizioso e comunque opportuno, che il Comune ha programmato con diligenza – si sono rivelate anche fonti di discordie, di proteste e ora di possibili grane giudiziarie. Probabilmente nel capitolato d’appalto si dovevano prevedere condizioni meno rigide e tempi più allargati per la loro ultimazione. Facile, si obietterà, dirlo oggi. Comunque tutti gli appalti comunali che creano ricorsi e producono penali non possono essere accettati né dai cittadini né dai consiglieri comunali, i quali ultimi, eccetto poche eccezioni, appaiono poco concentrati a vigilare e preventivamente intervenire per non compromettere il futuro amministrativo della città. È vero che Foligno è un caso unico in Umbria per la enorme quantità di lavori in corso, ma il cittadino non riesce a capire perché il Comune di frequente risulti perdente in troppe controversie.

Piove nella palestra e il Comune non ripara
Non è tenero Daniele Mantucci verso il Comune, colpevole di aver consentito il degrado della palestra comunale di Via Nazario Sauro. Piove sull’anello superiore, la caldaia dell’acqua calda spesso non funziona e la manutenzione dell’intera struttura sportiva risulta trascurata. La palestra, la prima pubblica costruita in città, è utilizzata, oltreché dalle società sportive, dagli studenti delle scuole medie superiori.

Da gennaio azzerate le poltrone provinciali
Il Governo cancella con un decreto le giunte provinciali fin da gennaio prossimo. Spariranno diciassette poltrone, 9 assessori della Provincia di Perugia e 8 di quella di Terni. Ora, dopo la sorpresa, si apre la fase due: come riconvertire questi amministratori, alcuni dei quali hanno carriere politiche importanti, come per esempio i due esponenti del Partito democratico Ornella Bellini e Carlo Antonini, entrambi con esperienze nei Comuni e in Regione? I presidenti attuali (Marco Guasticchi a Perugia e Feliciano Polli a Terni) resteranno in carica per gestire la fase di transizione da due a una Provincia. A novembre 2013 la guida del nuovo unico ente in Umbria sarà nominata dai Consigli comunali. Risparmi, dunque, per le indennità di presidente, assessori, consiglieri e loro collaboratori: nel 2010 la spesa totale di queste voci si avvicinava ai 5 milioni. Le sedi istituzionali (come la prefettura e la questura) dovrebbero essere localizzate solo nel capoluogo, quindi a Perugia. Per il personale saranno emanati altri provvedimenti sempre dall’esecutivo romano. Il decreto in questione va discusso e approvato dal Parlamento, per cui non si escludono cambiamenti. A Terni le istituzioni pubbliche, a cominciare dal Comune, già borbottano e promettono di non rassegnarsi a lasciare l’ente provinciale.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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