Piazza San Domenico: iniziati i lavori di “riqualificazione”
Continua l’operazione di “Anastilosi urbana” della città
“Lunedì 29 ottobre parte la pavimentazione di Piazza San Domenico con l’eliminazione di alberi e aiuola. Inizierà quindi la desertificazione della celebre piazza, considerata tra le più belle dell’Umbria e che, come è avvenuto per piazza Garibaldi un tempo alberata, lascerà il posto ad una ripavimentazione che ne abbasserà il livello all’altezza della chiesa di Santa Maria Infraportas”. Con queste parole il consigliere comunale Pdl Francesco Maria Mancia ha accolto l’inizio dei lavori che vede protagonista la piazza domenicana. Il comunicato stampa è stato diffuso il 28 ottobre scorso. Non sono solo i lavori di Piazza San Domenico a suscitare polemica, ma anche quelli che inizieranno a breve a Piazza della Repubblica.
Le due piazze saranno riconsegnate il 26 aprile 2013. A prometterlo sono stati l’Assessore alle pavimentazioni Salvatore Stella e l’ingegnere Giovanni Rossi durante l’incontro del 23 ottobre scorso. Presenti nel pomeriggio di martedì le associazioni di categoria – Confindustria, Confesercenti, Innamorati del Centro, Confcommercio e Confartigianato. Quella di Piazza San Domenico è un’opera a lungo discussa. Definita un’“opera di restauro urbano” dal Dirigente dell’Ufficio Ricostruzione Spazi Pubblici, l’architetto Luciano Piermarini nell’intervista doppia pubblicata in Gazzetta il 20 maggio di quest’anno: “‘Anastilosi urbana’ è chiamata l’operazione di restauro, applicata a tutto il centro storico. Un intervento di puro ripristino”, commentava Piermarini. Gli scavi veri e propri inizieranno il 5 novembre, per ora sono state smantellate l’aiuola centrale, i pini marittimi e le quattro palme. Queste ultime saranno ricollocate sotto il muraglione del parcheggio del cimitero. Ad assistere alla rimozione molti cittadini folignati. Gli scavi si concentreranno inizialmente nella parte opposta della chiesa di Santa Maria Infraportas, il lato commerciale della piazza, salendo fino all’edificio che ospita l’Istituto Magistrale, l’ex collegio Sgariglia. A gennaio s’inizierà a scavare dall’altro lato della piazza. Nell’ultima fase del “rifacimento” saranno posizionati i blocchi di pietra serena, che abbiamo imparato a conoscere durante le contestatissime pavimentazioni, e che andranno a ricoprire i 3.840 metri quadrati di superficie della piazza.
In ultima battuta mi sembra opportuno riportare le parole di Ivo Picchiarelli, già comparse su queste pagine, a proposito dell’annuncio del rifacimento da parte dell’Amministrazione comunale e della volontà di quest’ultima di “riportare indietro la piazza”. Per controbilanciare le scelte istituzionali con il parere di un “saggio autoctono”.
La pavimentazione rientra in questo discorso?
“È lo stesso. Il pavimento che si sta mettendo non è storia ma finzione. Foligno aveva i ciottoli del Topino, perché è una città di fiume. Quelli di oggi sono ‘finti’. In dieci anni si sono cancellati duemila anni di storia”.
È una città trasfigurata.
“È una città privata del suo spessore storico”.
© Gazzetta di Foligno – SONIA RICCI