Settimana Politica 2012 – 35
Comune senza più direttore generale
Alfiero Moretti si è dimesso e assume un incarico regionale per la gestione del dopo-terremoto in Emilia-Romagna. Termina così l’esperienza del direttore generale nel Comune di Foligno, un super-dirigente con ampi poteri direttivi e di controllo, nominato per la prima volta dal sindaco Maurizio Salari. Al direttore generale dimissionario non è servita la clausola contrattuale che permetteva il reintegro nell’organico comunale, una volta terminato il mandato. Il Comune perde un professionista di comprovata esperienza, che gestiva in buona sostanza tutta la struttura dell’ente, controllava i suoi colleghi dirigenti e le società partecipate e supervisionava tutte le pratiche di spesa. Valido collaboratore per Sindaco e Giunta, l’architetto Moretti ha vissuto periodi di grande impegno (il terremoto), ha dovuto di frequente caricarsi l’onere delle vicende non certo esaltanti delle società partecipate – naturalmente ben supportato dal sostegno dell’amministrazione comunale – è stato insieme capo e collega con relativi vantaggi (deferenza e stima) e svantaggi (invidie), si è assunto responsabilità gravose, che, spesso, gli hanno causato critiche da parte dell’opposizione in Consiglio comunale. Più volte la Gazzetta -rispettandone però la professionalità – ha polemizzato con Lui. Di sicuro è stato l’uomo che ha avuto nella politica folignate un potere enorme – rafforzato anche dal terremoto – che molti, specie gli amministratori, hanno dovuto riconoscergli e con il quale tutta la città ha dovuto confrontarsi, anche con momenti di frizione. Buon lavoro, sia all’ex Direttore che ai dirigenti comunali, chiamati ora ad assumersi responsabilità senza più rete protettiva.
La Nazione non legge la Gazzetta di Foligno
Appare incomprensibile la polemica di questi giorni da parte de La Nazione nei confronti della chiamata in Emilia dell’arch. Moretti e della retribuzione che gli spetterà per il nuovo incarico. Infatti, dirigente era, dirigente resta; tanto prendeva, tanto continuerà a prendere. Altra questione, che non è mai sfuggita a questa pagina, sono i costi della spesa pubblica che vedono l’Umbria ben posizionata. E a questa, la stampa locale tutta dovrebbe essere più attenta.
Chi non paga le bollette VUS
Nel 2011 sono state registrate perdite per crediti inesigibili per 146.793,72 euro, 64.241 per acqua e gas e 82,552,72 per la tariffa igiene urbana. La procedura per il recupero delle bollette non pagate è complessa. Dopo la messa in mora da parte della VUS, che richiede il pagamento con un sollecito, il credito non riscosso viene “ceduto” alla Maran, società specializzata di Spoleto. Poi, in caso di esito negativo, entra in azione un’altra ditta, la Andreani Tributi, che tenta il recupero delle somme con strumenti legali. La maggior parte delle perdite su crediti dipende da irreperibilità dei clienti (in prevalenza di cittadinanza straniera) o sono tali a seguito di pignoramenti negativi. Gli importi maggiori delle bollette non onorate sono da ricondursi a fallimenti, le cui procedure concorsuali, in genere, fanno recuperare solo una minima parte del credito. Da notare che gli uffici della VUS sono a disposizione della clientela e si adoperano per eventuali dilazioni di pagamento (bollette da pagare in più rate).
Ancora VUS: Spoleto è debitore mentre Foligno è creditore
Se l’azionista Comune di Spoleto al 31 dicembre 2011 ha un debito verso la VUS Spa di 1 milione e 881 mila euro, il Comune di Foligno è creditore per 3 milioni e 888 mila. Soldi, questi ultimi, che farebbero comodo a Mismetti, che entro l’anno dovrà riaggiustare i conti del bilancio comunale per più di un milione, come egli stesso ha dichiarato pubblicamente. Sono le contraddizioni del settore pubblico: una marea di soldi gira da un’amministrazione all’altra, spesso senza controllo e con evidente danno patrimoniale, che si ripercuote sempre sul cittadino ignaro. Tra i Comuni più indebitati verso la VUS ci sono Spello, Trevi, Nocera e Norcia, Cascia, Bevagna e Campello sul Clitunno; tra i creditori, Montefalco, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo. Figura tra le voci contabili anche un credito verso la VUS per “Foligno ASM” per “rapporti concessionari”. Se si intendesse per ASM, l’ex-azienda comunale municipalizzata, questa non è più attiva da una decina di anni. E il cittadino ancora una volta non comprende.
Insoluti TIA in costante e vertiginoso aumento
A dicembre dell’anno scorso, i mancati incassi di bollette TIA dal 2006 al 2011, con ruoli emessi, ammontavano, per Foligno, a 3 milioni e 100 mila euro. C’è stato un incremento costante: nel 2006 era di 117.355, nel 2011 1.263.361. Non sappiamo quanti di questi soldi sono stati o saranno recuperati alle casse della VUS. Certo che, a fronte di un lavoro egregio dell’ufficio tributi, che ha scovato molti evasori e cittadini furbi, non corrisponde un adeguato riscontro nella riscossione del tributo tariffa igiene ambientale. Da qui molti insoluti, che creano contenziosi, provocano spese e buchi nel bilancio della società di servizi.
Rotatoria ai Marchisielli: soluzione al caos
Molti contrasti e polemiche suscitarono le prime rotatorie realizzate a Foligno. Poi, però, si sono rivelate utili e hanno risolto alcuni ingorghi a incroci trafficati, vedi in zona nuovo Ospedale e provinciale per Bevagna. Una nuova rotatoria sarebbe utile in largo Marchisielli, al centro di frequenti incidenti e intasamenti. Ma, per risolvere il caos di traffico in Via dei Mille, serve ancora altro. Per esempio, ripristinare il doppio senso in Viale Umbria, ora che la ditta Rapanelli non c’è più, e permettere a coloro che si immettono da Via Ferrero – se non anche da via Damiano Chiesa – in via Nazario Sauro, di percorrerla nel doppio senso. Per cambiare l’assetto del traffico in loco, il Comune di Foligno attende forse la vendita-lottizzazione-trasformazione dell’area dell’ex-foro boario.
© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI