La mafia teme di più la cultura che la giustizia. Investiamo in cultura
Il monito di Don Luigi Ciotti nel corso della manifestazione “Noi di Coop con Libera”
Il giorno 16 settembre scorso, presso le Terme di Chianciano, si è tenuta la manifestazione “Noi di Coop con Libera” organizzata da Coop Centro Italia.
Il fulcro della manifestazione è stato l’incontro con il presidente della Cooperativa “PIO LA TORRE” Salvatore Gibiino e il presidente di “LIBERA” Don Luigi Ciotti.
Noi tutti conosciamo la figura di Don Luigi Ciotti, che continua a spendere la propria vita in una accanita battaglia contro la mafia.
Nella sua conferenza, interrotta da lunghi applausi, non vi è mai stato un qualsiasi accenno a Nostro Signore o alle Sacre Scritture, anche se ciò poteva essere scontato visto la sua figura di sacerdote; però in quei momenti egli rappresentava ed esprimeva tutta la sofferenza di chi ha patito e continua a patire il peso della mafia: forse avrebbe ben potuto invocare l’aiuto di Dio, ma ci ha fatto capire che da noi stessi deve venire l’aiuto per sconfiggere questa tremenda piaga.
“La mafia teme di più la cultura che la giustizia. Investiamo in cultura” questo ha detto Don Ciotti, questa è la prima cosa che in assoluto dobbiamo tenere presente assieme al ricordo vivo di tutte quelle persone che hanno combattuto e sono morte per sconfiggere le mafie.
La mafia siamo noi, sì, è vero caro Don Ciotti, è vero, quando ci trinceriamo nei nostri egoismi, nelle nostre piccole falsità e nei nostri perbenismi; la mafia siamo noi quando accettiamo tutto quello che ci viene propinato dai media, siamo noi la mafia quando non inculchiamo nei nostri figli il senso del rispetto della persona, quando “non ce ne frega più di tanto”, quando non siamo più capaci di ascoltarci nel profondo del nostro animo.
Piccoli ma grandi eserciti di giovani continuano a coltivare e raccogliere i frutti di quelle terre confiscate alle mafie, giorno dopo giorno, senza maledire chi nella notte ha distrutto i raccolti o incendiato i mezzi di lavoro; giovani per noi senza nome che ci auguriamo un giorno possano diventare la classe dirigente sana di questo nostro paese. Auguri e un forte abbraccio, Salvatore Gibiino!
Agli organizzatori i ringraziamenti per la preparazione e l’accoglienza di tante persone in un bellissimo ambiente, nella speranza che le parole di Don Ciotti proseguano a risuonare nel cuore dei partecipanti.
© Gazzetta di Foligno – LINO CURRIERI