Foto di Massimo Carducci

Assemblea Diocesana 2012: laici “invisibili e irrilevanti”

Foto di Massimo Carducci

Laici tra partecipazione ecclesiale e cittadinanza paradossale. Questo il tema dell’Assemblea Diocesana 2012 che si è svolta all’Auditorium San Domenico venerdì 21 settembre. L’incontro si è tenuto alla vigilia di due grandi eventi: l’avvio dell’Anno della fede e il 50° anniversario dell’inaugurazione del Concilio Vaticano II (che ricorrerà il prossimo 11 ottobre). A rispondere all’invito del Vescovo Gualtiero Sigismondi, sono stati in tanti. Laici e sacerdoti della Chiesa folignate hanno ascoltato silenziosi l’intervento di Paola Bignardi, esperta di temi dell’educazione, impegnata da anni nell’associazionismo laicale e presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana dal 1999 al 2005.
Durante il lungo intervento Paola Bignardi ha approfondito la condizione dei laici cristiani nel mondo e della Chiesa, esordendo con le parole del Cardinal Carlo Maria Martini, pronunciate nella sua ultima intervista: “La Chiesa è stanca, la nostra cultura è invecchiata, le nostre chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l’apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi”.
Con sincerità disarmante la Bignardi ha ricordato ai presenti in sala la situazione dei fedeli laici cristiani nell’attuale contesto ecclesiale: “Invisibili e irrilevanti: mi sembrano i due termini più adatti a descrivere la situazione dei laici. Non mi riferisco a quella esigua minoranza impegnata nelle attività pastorali, ma a coloro che, esterni per varie ragioni a tali attività, vivono con convinzione la loro fede, amano la Chiesa e vorrebbero sentire che di essa sono parte viva e apprezzata”. D’accordo oppure no, le parole sul laicato appena ricordate hanno lasciato un’impronta forte, sulla quale la Chiesa di Foligno è invitata a riflettere.
La partecipazione ecclesiale e la testimonianza dei laici cristiani sono in crisi; la genesi di entrambe è la stessa: la crisi di fede. Quella crisi ricordata recentemente anche da Benedetto XVI: “In vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento”.
La vita delle comunità cristiane è sempre più centrata su di sé, sulle proprie attività, sulle proprie iniziative; è una pastorale tendenzialmente “senza mondo”, ricorda la Bignardi. Qualcuno potrà pensare che la prospettiva delineata è troppo severa nell’analisi e troppo radicale nelle esigenze di rinnovamento che prospetta. “Occorre non ingannarsi con analisi superficiali ed edulcorate – chiosa Bignardi -. Del resto, la severità della situazione attuale non riguarda solo la Chiesa, ma tutta la società e potrà avere nei cristiani dei protagonisti se essi sapranno al tempo stesso guardare in faccia la realtà e osare prospettive di novità e di rinnovamento, come seppe fare il Concilio”.

© Gazzetta di Foligno – SONIA RICCI

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