Settimana Politica 2012 – 32
Riecco Salari, presidente VUS
È servito poco tempo all’ex-Sindaco di Foligno Maurizio Salari per farsi eleggere dai Sindaci proprietari (all’assemblea dei soci erano presenti poco più della metà) presidente dell’azienda multi-servizi. Dopo un interregno breve di uno spoletino, Giorgio Dionisi, il timone politico di VUS ritorna ad un folignate. Arrabbiatissimo per la scelta il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, che a caldo ha dichiarato di volersi disimpegnare da incarichi pubblici riferiti all’area cosiddetta vasta, che unisce Foligno-Spoleto-Valnerina. Benedetti ha forse sottovalutato il rientro qualche mese fa di Salari in VUS come consigliere. Infatti, se l’ex-Sindaco si è riproposto dopo anni di impegno politico dietro le quinte – è anche tra i sospettati ispiratori del dissenso di alcuni consiglieri comunali del PD al sindaco Mismetti -, l’ha certamente fatto per conquistare la prima fila e non rimanere semplice amministratore. Quel che interessa al cittadino-contribuente, però, non sono le manovre finalizzate all’occupazione di poltrone ambite, ma una gestione trasparente volta al risparmio sui costi e conseguentemente alla riduzione degli importi delle bollette. Non ci sono riusciti i suoi predecessori. Nemmeno un tecnico valido come Sergio Villa, scaricato dai politici. Salari, che conosce i meccanismi dell’amministrazione della cosa pubblica e le strade percorribili della mediazione politica, ha tutte le qualità per riuscirci. L’azienda VUS, però, difficilmente potrà continuare a svolgere il suo compito da sola, perché la piccola dimensione è un ostacolo alla crescita e chiede troppi sacrifici economici agli utenti, che in fin dei conti usufruiscono solo di servizi pubblici. L’ex-Sindaco di Foligno rientra in politica con un incarico (retribuito con 30.000 euro annui) delicato, inimicandosi, però, Spoleto, dove tutti i partiti hanno criticato la nomina.
Tra le rimostranze, la mancanza di donne nel Consiglio di amministrazione, il fatto che il neo presidente si sia astenuto sul bilancio VUS 2011, l’alternanza della presidenza con Foligno. Spoleto si è sacrificato, puntualizzano i critici, per la discarica di Sant’Orsola, per la quale i comuni soci di VUS devono ancora versare i soldi per il suo utilizzo.
Spoleto contesta, ma dimentica i debiti di Ase
Quando una decina di anni fa, ci fu l’unione tra le due aziende municipalizzate di Foligno e Spoleto, quest’ultima (Ase) portò anche una dote di debiti di milioni di euro, causati da un contenzioso con Enel e riguardanti la sorgente Argentina. Vus si accollò il mutuo, che tuttora paga, per rimborsare la società statale. Quindi Spoleto, che reclama più potere e considerazione, deve ricordarsi dei benefici avuti dall’integrazione in VUS.
Provincia sì, provincia no: il Pdl si divide
Mentre il coordinamento provinciale di Terni del Popolo delle Libertà considera il mantenimento dell’ente ternano un’opportunità di “riequilibrio” con Perugia, i consiglieri folignati del centro-destra sono contrari all’aggregazione di Foligno e Spoleto con Terni. Anzi, chiedono la soppressione di tutte le province. Giada Bollati, Daniele Mantucci e Riccardo Meloni criticano il centro-sinistra che “per interessi clientelari e di potere sta facendo di tutto per mantenere sia Perugia che Terni”. Rispondono da Terni Alfredo De Sio e Raffaele Nevi (entrambi consiglieri regionali) che “se non si riuscirà a garantire la sopravvivenza delle due province, l’Umbria si avvierà verso il suo declino istituzionale ed il ruolo dei territori, Perugia compresa, per non parlare di Spoleto, Foligno, Todi e della Valnerina, sarà quello di essere aree marginali da aggregare altrove”.
Barberini: per Umbria Mobilità un deficit strutturale
È quanto ha affermato il consigliere regionale del Pd Luca Barberini, dopo che la seconda commissione ha ascoltato gli amministratori della nuova società pubblica di trasporti, Umbria Mobilità. Benché l’azienda debba incassare quasi 50 milioni per i servizi resi a Roma e nel Lazio, il bilancio deve fare i conti con perdite prodotte dai servizi gomma e ferro in Umbria per circa 23-24 milioni nel periodo 2010-2012. Se si considera che dal gennaio 2013 il servizio svolto dovrà coprire i costi, anzi possibilmente creare un margine di impresa per rientrare dai debiti, le prospettive finanziarie sono nebulose. Per il momento la Regione ha mediato un aumento di capitale per risolvere la mancanza di liquidità che si ripercuote sui dipendenti, i quali devono riscuotere parte della quattordicesima. Questi i fatti. Ma consideriamo come è messo il trasporto pubblico a Foligno, dove gli automezzi pubblici, almeno quelli che percorrono le vie della città, non sono granché frequentati; dove i treni locali sono utilizzati, ma la diminuzione delle corse ha causato uno scadimento del servizio reso. Resta invece stabile e in aumento l’uso dell’auto privata per spostamenti anche di breve chilometraggio. Autobus affollati certamente non bastano a far quadrare i conti, ma sarebbero già un buon punto di partenza.
Sentenza attingimenti sul Topino: mancano prove
Il Tribunale di Perugia, che ha respinto nella causa civile il ricorso del Comune di Foligno e del Ministero dell’Ambiente, ha motivato la decisione adottata con la mancanza di prove addotte. Anche se si sono sforati i livelli di prelievo, per la sentenza non è possibile quantificare il danno arrecato per la diminuita portata del Topino. Questa volta neanche l’Azzeccacarbugli riuscirebbe a capire.
Piero Fabbri: cittadino modello
L’ATI 3, autorità multi-comunale per l’acqua, ha ristampato il volume “Acqua e sorgenti” per ricordare Piero Fabbri. Il sindaco Mismetti, numerosi amici e Fausto Galilei di ATI hanno ricordato le doti e le qualità umane e civiche di Piero Fabbri. Il 6 ottobre dalle 15 all’Università della Terza Età, ad un anno dalla morte, altra occasione per ricordare il suo impegno civile, con la costituzione dell’associazione a lui dedicata. Anche la Gazzetta si unisce nel ricordo.
© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI