Settembre folignate e autunno caldo
Settembre a Foligno è tempo di Quintana. La città rivive uno dei momenti più gradevoli di partecipazione e di euforia da Piazza Grande fino al Campo de li Giochi e per le antiche strade e piazze e meravigliosi edifici, che non finiscono mai di sorprendere folignati e turisti. La grande macchina organizzativa dell’Ente Giostra anche quest’anno è riuscita a fare della Quintana una festa di popolo e del centro storico un crogiolo di incontri tutti da gustare. Settembre non è solo Quintana: dalla Fiera dei Soprastanti alla Notte Barocca, dalla Fiera di Santo Manno a Segni Barocchi Festival e I primi d’Italia, Foligno si ripropone come città creativa, accogliente, amante della cultura e dell’arte. Una città ricca di storia, che nel settembre folignate cerca di coniugare il passato con il presente e di aprire orizzonti nuovi per un futuro tutto da progettare, superando le incertezze dell’oggi. Una città che si appresta a vivere, una volta calato il sipario sulle feste settembrine, il suo inevitabile autunno caldo. Infatti i problemi non mancano e il Sindaco, facendo propria la richiesta avanzata da più parti, ha promesso una conferenza sui temi importanti per il futuro della nostra città. L’analisi della situazione dovrà essere impietosa, coraggiosa la ricerca di una via di uscita da quel senso di declino che inquieta e preoccupa. I campanilismi non servono ad esorcizzare difficoltà e crisi che sono prima e più grandi del nostro territorio, ma chiederci ora Di chi è la città? serve a ritrovare un bandolo ai problemi che angustiano i cittadini. Serve anche alla politica locale, chiamata ad ascoltare, a confrontarsi, a mostrarsi capace di mantenere le promesse a suo tempo fatte agli elettori. Ci piace citare qui gli amministratori che vediamo sfilare in costume per le vie della città, sorridenti con gli astanti e ben disposti a ricambiare sguardi e saluti. Ci piace pensare che questi atteggiamenti possano ripetersi nella quotidianità della vita pubblica, perché la prima cosa che mortifica e scoraggia il cittadino è avvertire, a torto o a ragione, il potere politico come distante da sé, autoreferenziale, mediocremente comunicativo e chiaro sulle cose che contano e interessano la collettività. Ne indichiamo alcune: la riforma sanitaria regionale, la riduzione delle Province, la chiusura della Carifo, la soppressione degli Uffici Giudiziari. E ancora: la trasformazione dei servizi pubblici territoriali, apportatrice anch’essa di penalizzazioni; il declino sociale ed economico del centro storico, conseguente alla riorganizzazione urbanistica degli ultimi anni non sempre illuminata e ben lungi dal concludersi; il ruolo strategico della città e del suo sviluppo nel contesto regionale sempre più incerto. C’è soprattutto il problema del lavoro e del futuro dei giovani, in una città che i dissidenti del PD un paio di mesi fa hanno definito come “ingessata, con le stesse persone che ricoprono gli stessi ruoli-chiave da anni, in diversi settori della società civile”. Ci auguriamo che l’entusiasmo settembrino dei folignati contagi, nell’impegno e nella partecipazione, l’autunno caldo che è già all’orizzonte.
© Gazzetta di Foligno – Antonio Nizzi