L’Adorazione cambia la vita
Non tutti lo sanno, ma quei pochi che ne sono a conoscenza possono testimoniarlo. C’è una Adorazione perpetua nella chiesa di S. Caterina, in via Niccolò Alunno, ed è una felice opportunità. Sì, felice. Perché non è possibile entrare in chiesa arrabbiati e guardare (essere guardati) quella sterminata umiltà dell’Eucaristia e restare come prima. Non è possibile entrare in Santa Caterina per raccontare tutto a Colui che ascolta in modo profondo e in forma infinitamente diversa da quella degli uomini, non è possibile che la bugia entri di soppiatto nel dialogo. Conversazione intima, perfetta. Lo possono testimoniare i due fedelissimi ministranti: Andrea Carducci e Claudio Lorenzini. Lo possono garantire i diaconi Stefano, Tullio, Michele, Tommaso, Marino, Paolo. Lo possono attestare i padri minori francescani di S. Bartolomeo, che dal 2005 celebrano i riti in questa chiesa, ereditando le mansioni di presbiteri diocesani come Don Feliciano Marini, Don Gino Ferri, Don Nicola Pelati. Se c’è bisogno di capire meglio la situazione spirituale, conviene rivolgersi alle monache clarisse stesse; esse lo sanno che nella loro chiesa conservano un tesoro inenarrabile. Lo sanno anche i membri della Comunità “Magnificat”, che, coordinati da Lucia e Giorgio, organizzano le presenze in questa chiesa dalle ore 13 alle ore 17. E dunque ci piace caldamente invitare altri gruppi ecclesiali, come il cammino Neocatecumenale, l’Azione Cattolica, la Pastorale giovanile, le stesse parrocchie, ecc.: tutti sono invitati a coprire la fascia oraria del mattino, dalle 9 alle 12. Il nostro Vescovo, alla fine della S. Messa in cattedrale nel giorno del Corpus Domini, ha auspicato che ci fossero 70-80 persone le quali si possano alternare nell’Adorazione proprio durante le ore del mattino. Obiezione: “ma la gente al mattino sta al lavoro!”. Davvero è al lavoro?! Diciamocelo: non tutti. Siamo infatti il paese dei pensionati. Anche gli studenti universitari che si preparano agli esami potrebbero fermarsi qualche minuto in S. Caterina, e svelenire le loro preoccupazioni; del resto quel genio di Charly Brown sostiene che lo studio fa male al fegato e bisogna disintossicarsi.
Per capire meglio la situazione, è opportuno risalire la china della nostra storia locale, senza arrivare ai dinosauri. Ebbene, quando venne in Foligno il vescovo Siro Silvestri nel 1955, molti sapevano che era laureato in matematica e aspettavano le prime mosse vescovili per capire gli orientamenti che stavano per essere proposti alla Chiesa locale. Sorpresa! La prima decisione di Silvestri fu quella di chiedere alla madre badessa del monastero di S. Caterina di ospitare nella loro chiesa la pubblica esposizione giornaliera del SS. Sacramento. Tale proposta fu accettata all’unanimità da tutta la comunità monastica. Si iniziò l’Adorazione perpetua l’8 dicembre 1955. Data albo lapillo.
Chissà perché avviene che la gente che entra in S. Caterina cammina in punta di piedi ed evita qualsiasi rumore; ci si rispetta reciprocamente in maniera naturalissima. Che sia qui l’inizio, umile quanto ti pare, di una comunità fraterna, di un’esperienza di Chiesa che non mette insieme molte solitudini, le istruisce e poi le fa rimanere tali, isolate, e non le fa convergere. Dove trovarsi insieme? Verso chi? La risposta sta nel cuore di chi fa l’Adorazione.
DANTE CESARINI
MARIA LUISA DEL BRUTTO