Cittadini del mondo: ora prendiamoli sul serio
Lo sforzo educativo della Chiesa locale verso i giovani sembra riconosciuto e apprezzato. I percorsi di formazione del Progetto Cittadini del mondo coinvolgono ogni anno molte classi degli Istituti scolastici della città. Sempre vivi e attuali i temi di riflessione offerti agli studenti: giustizia e diritti umani, cittadinanza e democrazia, legalità e moralità pubblica, solidarietà e amore per la vita, sviluppo sostenibile e salvaguardia del creato, solo per ricordare i più importanti. Esperti e testimoni suscitano l’attenzione e l’interesse di giovani e insegnanti. Non aggiungiamo altro, perché i nostri lettori anche quest’anno sono stati puntualmente informati sulle diverse tappe del progetto. Ci chiediamo invece se le istituzioni locali sono davvero attrezzate e capaci di dare corso e concretizzazione alle idee e ai valori con i quali i giovani vanno confrontandosi all’interno di questi percorsi formativi. Se sono capaci di ascoltare i giovani, di prenderli sul serio, di renderli più protagonisti della vita cittadina. Non basta trasmettere idee ai giovani, ci vuole che loro stessi le sperimentino, le verifichino, ne colgano l’impatto nella vita concreta, soprattutto quella più vicina. Se no, restano prediche, parole. E allora, cosa stiamo facendo a Foligno per dare ai giovani spazi e responsabilità nella partecipazione alla vita pubblica? Per coinvolgerli quando si decide, ed è solo un esempio, il futuro urbanistico della città e il suo sviluppo? Per sollecitarli a esperienze di volontariato, di solidarietà, di crescita culturale? Legalità, moralità pubblica, diritti di cittadinanza, salvaguardia dell’ambiente: diamo ad intendere ai giovani che questi problemi toccano paesi lontani, o stanno anche dentro le nostre mura urbiche? Cittadini del mondo, certamente!, ma non si ha talvolta l’impressione che stiamo rendendo i ragazzi stranieri nella loro stessa città? E in questa città che invecchia, non si finisce col garantire gli interessi consolidati e le rendite di posizione, piuttosto che i giovani desiderosi di crescere? Stiamo diventando una città anziana, dove l’assistenza prevale sulla programmazione e l’invecchiamento delle persone conta molto più del futuro dei giovani e dei giovanissimi. La politica stenta a capire che bisogna ridare cittadinanza al mondo giovanile deprivato di troppe prerogative e divenuto ormai il paradigma della flessibilità e della precarietà. Cittadini del mondo. E se il prossimo anno cominciassimo a parlare sul serio dei giovani cittadini di Foligno e del loro futuro? È una proposta che rilanciamo: perché non promuovere una riflessione per un patto formativo, occupazionale e generazionale che garantisca il presente e il futuro delle nuove generazioni? L’estate folignate è molto ricca di eventi e di richiami per i giovani, forse si dovrebbe trovare del tempo per coinvolgerli in un confronto – che parli di loro, e faccia parlare loro – con il mondo del lavoro e dell’economia, della formazione e dell’associazionismo. Anche la politica locale, insomma, può dare il segnale che il progetto Cittadini del mondo merita di essere preso sul serio.
Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI