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Visita Pastorale alla Parrocchia Santa Maria ed Anna in Capodacqua

Notizie storiche

Nella stretta e boscosa valle di Capodacqua, parallela al fiume Topino, si trovavano, fin dal XII secolo, patrimoni del monastero benedettino di Gallano. Questi patrimoni costituirono il più antico principio del paese e della parrocchia di Capodacqua
Questa parrocchia non ebbe il medesimo titolo lungo i secoli; nei resoconti della Visita apostolica del vescovo Pietro Camaiani si legge che la chiesa parrocchiale di Capodacqua s’intitolava a S. Cristoforo (17 giugno 1573); soltanto dal 1659 il nuovo titolo fu di S. Maria ed Anna. La chiesa era troppo piccola, fu dunque ampliata del doppio delle sue misure negli anni 1886-1887 per cura dell’economo parroco Don Giovanni can. Nannucci; il vescovo Federico Federici la consacrò il 29 settembre 1889.
La parrocchia contava, agli inizi del secondo decennio del Novecento, 620 anime; poi nel 1940 ne contava 600; nel 1985 scese a 384; oggi ne conta 410.
Un secolo fa, la metà circa della popolazione era analfabeta; la maggioranza era di condizione agricola; ma poi, via via, l’emigrazione temporanea in vari paesi europei (cominciata nei primi anni del XX secolo), i ripetuti contatti con la città, il sorgere delle scuole in loco hanno permesso un totale miglioramento della situazione culturale ed economica. Vale a dire, si è ripetuta a Capodacqua la storia di molte altre parrocchie del contado di Foligno.
Nel XX secolo vi è stato parroco, per quasi quarant’anni (1950-1987), Don Mario Rosi (1921- 1987) il quale vi ha lasciato una forte impronta religiosa. Egli si curò particolarmente della formazione cristiana dei giovani, ma prese molto a cuore anche la sorte degli anziani. La sua particolare sensibilità verso gli ultimi si concretizzò nella costruzione della ‘Casa Serena’ in Capodacqua, dove, in un clima quasi familiare come scrisse il Bollettino Ecclesiastico delle Diocesi della regione Pastorale Umbria, vennero accolte e curate le persone anziane e sole. Questa ‘Casa Serena’ risale al 1968 e con decreto del 26 dicembre 1989 fu unita alla Confraternita della Misericordia in Foligno.
La parrocchia dal 2004 fa parte della vasta Unità pastorale “Valle del Topino”, di cui è parroco moderatore Don Luigi Bonollo.
Va notato che nell’ambito di questa antica comunità sono incluse dal 1986 le ex-parrocchie di Maria SS. Assunta di Collelungo, di Santa Maria in Rio, della Natività di Maria SS.ma di Seggio; inoltre vi fanno capo frazioni come Pisenti (con la cappella di S. Maria, ricostruita dalle fondamenta nel post-terremoto del 1987), Orchi (cappella di S. Cristoforo), Afrile (cappella di S. Maria), Gallano (cappella di S. Sisto). Anche l’ex-parrocchia di S. Stefano in Fondi, che nel 1986 venne unita alla parrocchia di Annifo, fa ora riferimento pastorale a Capodacqua.
Esiste anche, all’interno del castello di Capodacqua, un’antica cappella dedicata alla Madonna, chiamata appunto Madonna del Castello.

© Gazzetta di Foligno – DANTE CESARINI

La realtà attuale

Della Parrocchia, che fa parte dell’Unità Pastorale della Valle del Topino, attualmente è responsabile p. Giuliano Melotto, della Congregazione delle Simmate di N.S.G.C., mentre Parroco moderatore è d. Luigi Bonollo, Parroco in solido è p. Claudio Montolli e Vicari parrocchiali sono d. Norberto Mitogo Esono e p. Harry Kalonga, della Congregazione delle Simmate di N.S.G.C.; al tempo della Visita, a Capodacqua era Parroco d. Luigi Bonollo.I collaboratori sono: i Diaconi Marco Antonio Antonelli e Antonio Mancinelli, i membri del Consiglio P., quelli del Consiglio AA. EE., i catechisti, gli operatori della Caritas P. e i Ministri straordinari della Comunione: Maria Curtinovis e Carla Raponi.
Riportiamo di seguito qualche risposta al questionario della Prima Visita Pastorale di Mons. Gualtiero Sigismondi.
A proposito degli adulti della Parrocchia, si scrive che “[…] coincidono con quelli del paese e le attività ricreative e culturali sono tante, da coinvolgere praticamente tutti. Le occasioni religiose (Domenica, Triennale, ecc.) fanno parte di questo tessuto consolidato, resistente anche dopo il terremoto. Il terremoto a Capodacqua ha dato molte occasioni di apertura, di aiuto, di fraternità, che non sono finite dopo l’emergenza e continuano a costituire una peculiarità della parte della Parrocchia residente al centro. Le frazioni hanno proseguito il loro ritmo secolare e inamovibile”; sull’ impegno missionario si dichiara: “Abbiamo la fortuna di avere tra noi la presenza dei reverendi Padri Stimmatini, che fanno dell’attenzione missionaria un punto forte della loro opera: questo aiuta ad avere persone sensibili, disponibili per iniziative varie (adozioni a distanza, offerte in denaro, ecc.), oltre che riportare nella predicazione un’attenzione discreta, ma costante, sulla missionarietà, attenzione agli altri, ecc. Vista la presenza Stimmatina in tante terre di missione, non è difficile organizzare campi di lavoro, contatti personali e parrocchiali, ricevendo anche visite di religiosi e sacerdoti, che stanno con noi molti mesi […]”.
In riferimento alla liturgia, si afferma: “Il clima di forte partecipazione e di sentita paesanità ha molto influito anche sulla partecipazione consapevole alla vita liturgica, pur conservando un certa aria di anni ’70 nei canti e nelle attese”.
A proposito della pastorale d’insieme, si legge: “Il senso del nostro impegno in Unità Pastorale è proprio per cercare di operare con pastorale d’insieme”, mentre, circa il Consiglio Pastorale, si apprende che viene “eletto ogni quattro anni, come in tutte le Parrocchie dell’Unità Pastorale. Verbali curati e ben tenuti”.
Riguardo alla testimonianza della carità, si dichiara: “I sacerdoti di Unità Pastorale svolgono il loro servizio alla Casa di Riposo (Messa del sabato e delle Solennità, Visita ai malati, Unzione annuale e Funerali) […]”.
Per concludere, segnaliamo il Foglio interparrocchiale di Unità Pastorale “Valle del Topino”.

SERGIO ANDREOLI

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