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Settimana Politica 2012 – 21

Consiglio comunale sulle società partecipate
Unico argomento del Consiglio, la cui convocazione è stata richiesta dall’opposizione, è stata la ricognizione delle società a cui il Comune di Foligno partecipa con propri capitali: Afam, Fils e Vus, le prime due di proprietà al 100%, la terza con una quota azionaria vicina al 40%. In contrasto con la relazione del direttore generale Alfiero Moretti, il quale difende l’operato delle partecipate, che da anni assicurano servizi di qualità ai cittadini con bilanci trasparenti, le osservazioni di Impegno Civile denunciano situazioni di incertezza e prefigurano per l’immediato scenari poco confortanti. Stefania Filipponi della lista civica è tra i pochi consiglieri che, sulla base di dati riconducibili alla gestione di Afam Fils e Vus, studia le situazioni, rileva inefficienze e denuncia sprechi. Gli altri esponenti dell’opposizione spesso si accodano.

Vus, prestito per la liquidità: segnale poco confortante
Nella mozione di Impegno Civile si legge che la Valle Umbra Servizi avrebbe chiesto di accendere ulteriori mutui, per circa 5 milioni, per far fronte alle spese correnti, tra cui sono compresi gli stipendi dei dipendenti. È di pochi giorni fa la notizia che la mancata cessione dell’immobile di Viale IV Novembre (sede folignate della società pubblica) è stata causata anche dall’impossibilità della Vus a contrarre debiti, ovvero stipulare mutui, circostanza confermata dal Sindaco in prima commissione consiliare. Il fatto che la Vus non abbia liquidità, non è un buon segnale. Dall’opposizione si richiede un piano industriale. Il nuovo assetto societario con lo scorporo di gestioni (igiene urbana), la concorrenza per il gas, il recupero di crediti per forniture (1 milione da aziende di Spoleto?) e tariffe non onorate (3 milioni da utenti per la differenziata?), decisivo per assicurare l’equilibrio dei conti, sono tra gli elementi da tenere in considerazione.

Fils: il rapporto tra impiegati e operai è sbilanciato
39 dipendenti, di cui 14 impiegati e 25 operai (di cui 2 a tempo parziale); 5 unità lavorative comandate presso la Vus: è la Fils, società incubatore di impresa, che si è trasformata in incubatore per la stabilizzazione di precari, assunti senza pubblico concorso. La Fils nacque quando si pensò di dare opportunità di lavoro ad alcuni lavoratori utilizzati per il terremoto. Oggi alla Fils il Comune di Foligno ha delegato servizi (affissione, pulizia strade, manutenzione verde). Ma la società ha molti debiti e la mancata vendita dell’immobile di Viale IV Novembre, di cui è comproprietaria col Comune, non allevierà la situazione finanziaria. Per quest’anno è previsto un impegno di quasi 2 milioni e 600mila euro. E per il futuro? Si pensa davvero di risolvere gli equilibri di bilancio facendo passare altre due o tre unità alla Vus?

Farmacie pubbliche: utili molto modesti; allora perché non venderle?
L’apertura di cinque nuove farmacie prevista per il 2013 può determinare una contrazione notevole dei ricavi e quindi degli utili per l’azienda pubblica Afam, che ha la gestione fino al 2052. Nella mozione di Impegno Civile si ipotizza la possibilità di una parziale cessione delle quote azionarie del Comune, con un maggior coinvolgimento di privati, o la vendita di uno o più esercizi.

Il Comune datore di lavoro, ma non in perdita
A margine del dibattito in Consiglio comunale, nel quale la maggioranza ha fatto fronte comune difendendo la gestione delle partecipate, la riflessione sul futuro di società di cui il pubblico si serve dovrebbe essere allargata a tutte le componenti sociali ed economiche. Perché se vanno male e non producono valore aggiunto per i cittadini, a rimettere non è la Giunta Mismetti, ma tutta Foligno. Il Comune vuole creare e dare lavoro? È condivisibile e lecito, però ciò non lo esime da un controllo ferreo delle gestioni e dal pretendere piani industriali credibili e aggiornati.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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