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Lo Spirito rinnova la Chiesa nell’incontro con Cristo

“Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato”. Questa invocazione, che apre l’inno del Veni Creator Spiritus, ci ha preparato a far memoria del dono dello Spirito Santo, che nella Pentecoste ha “battezzato” la comunità cristiana nel suo nascere. Come ogni anno, alla Vigilia di Pentecoste la comunità diocesana di Foligno si è riunita in Cattedrale per celebrare la solenne Veglia, presieduta dal Vescovo S.E. mons. Gualtiero Sigismondi ed animata dai movimenti presenti in Diocesi. Nella Cattedrale gremita è stata proclamata in abbondanza la Parola di Dio per ripercorrere nella storia della salvezza tutti i momenti in cui lo Spirito Santo, con il suo soffio, ha sostenuto la vitalità del popolo d’Israele prima e della Chiesa poi. “La Pentecoste – ha avvertito il Vescovo – non è un episodio isolato”, perché “è lo Spirito ad introdurre la Chiesa nella pienezza della verità donandole il coraggio della fede” e sostenendola nel “travaglio della riforma”, che non si può realizzare “senza un sempre nuovo inizio dell’opera di evangelizzazione, che è il traboccare pieno di gratitudine di quella novità di vita che l’incontro con Cristo genera”.
Parole, quelle del Vescovo, che sono segno di vicinanza e di affetto a Benedetto XVI nel difficile momento che la Chiesa sta vivendo. Proprio citando il Santo Padre, mons. Sigismondi ha ribadito che “non ci sarà rilancio dell’azione missionaria senza il rinnovamento della qualità della nostra fede e della nostra preghiera”. Fede e preghiera prima di tutto, dunque, per essere aperti al dono della grazia e farsi rinnovare con una profonda esperienza di Dio, che sola è capace di condurci dalla disgregazione delle opere della carne all’unità del frutto dello Spirito. Causa della disgregazione, di cui è emblematica la confusione di Babele, è la tentazione di “farsi un nome”, di cercare potere, di farsi servire, che rende vana l’armonia dei carismi. “Lo Spirito faccia un rogo solo dei nostri orgogli – ha auspicato il Vescovo con le parole della liturgia – la Visita pastorale mi ha permesso di vedere da vicino le varie tessere della nostra Chiesa particolare; adesso è giunto il momento di comporre il mosaico, prestando attenzione a non spegnere lo Spirito, ma anche avendo cura di non accendere falò, che sono focolai di confusione, di dispersione, di frammentazione, di divisione”.

© Gazzetta di Foligno – FABIO MASSIMO MATTONI

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